"L’audace carriera di uno dei magistrati più famosi d’Europa è finita ieri a Madrid con una sentenza durissima che lo ha condannato a 11 anni di inabilitazione per abuso di potere. Per il Tribunale supremo spagnolo che lo ha giudicato – scrive Repubblica – Baltasar Garzón ha leso il diritto alla difesa di tre imputati del ‘caso Gürtel’ – una trama di corruzione politica nella quale sono coinvolti dirigenti del partito Popolare del premier Rajoy – ordinando di intercettare, mentre erano in carcere, le loro conversazioni con gli avvocati difensori. Un verdetto che, soprattutto per la sua severità, ha subito diviso la Spagna: a destra il partito Popolare chiede ‘rispetto’ per la decisione del Supremo; mentre a sinistra, socialisti e Izquierda Unida, manifestano la loro indignazione per un provvedimento che espelle dalla magistratura il ‘super giudice’ difensore dei diritti umani e protagonista di tutte le inchieste più importanti degli ultimi anni. Due decenni di storia, non solo spagnola, sono legati al nome di Garzón che divenne noto in tutto il mondo quando il 15 ottobre del 1998 firmo’ l’ordine d’arresto dell’ex dittatore cileno Augusto Pinochet ricoverato in una clinica di Londra. Un anno e mezzo dopo Pinochet torno’ libero grazie alla Gran Bretagna (e al ministro della Giustizia di allora, Jack Straw) che respinse la richiesta d’estradizione in Spagna restituendo cosi’ al vecchio generale i piaceri ricevuti nel corso della guerra per le Falkland-Malvinas. Ma grazie all’azzardo di Garzón – l’unico giudice che riusci’ ad infliggere 503 giorni di arresti domiciliari all’ex dittatore – anche in Cile s’aprirono procedimenti giudiziari contro Pinochet e la sua famiglia.
Altre volte vinse. E’ grazie al lavoro di Garzón che in Argentina l’ex presidente Nestor Kirchner riusci’ a far approvare le leggi che abolirono l’amnistia e l’indulto per i militari coinvolti negli eccidi della dittatura. Ed e’, probabilmente, anche grazie ad alcune sentenze di Garzón sui fiancheggiatori del terrorismo che l’Eta in Spagna sia stata poi costretta a rinunciare alle armi. Figlio di un benzinaio di Torres, in provincia di Jae’n, nell’Andalusia, Baltasar Garzón, 56 anni, studio’ da giudice mentre in Spagna tramontava la dittatura franchista e vinse il concorso per l’Audiencia Nacional – il Tribunale speciale che in Spagna gestisce tutte le principali cause – negli anni dell’euforia per l’ingresso in Europa e una lunga stagione di crescita economica e culturale. Intrepido e spavaldo diresse le prime grandi operazioni contro il narcotraffico diventando subito molto scomodo per il potere politico – allora i socialisti del Psoe – con l’inchiesta sulla ‘guerra sporca’ (i Gal) organizzata dal ministero degli Interni contro il terrorismo basco. Nel 2001 la sua attenzione si rivolse anche verso Berlusconi per il canale tv spagnolo Telecinco. Garzón accuso’ Sua Emittenza di aver violato la legge contro le concentrazioni televisive attraverso l’uso di finanziamenti off-shore. Ma non riuscì a processarlo perchè il Consiglio d’Europa non annullò l’immunità di cui Berlusconi godeva facendone parte. Cinque anni dopo Garzón riaprì la causa che si concluse nel 2008 con una assoluzione per l’ex premier italiano.
A Madrid si dice che Garzón ‘ha fatto tante cose buone ed alcune cattive’ ma non c’e’ dubbio che molti suoi colleghi cercarono fin dall’inizio di contrastare la sua carriera e le sue indagini. Insieme al procedimento contro di lui per abuso di potere nel caso Gürtel, il ‘super giudice’ spagnolo e’ stato sottoposto a giudizio dal Tribunale supremo in altre due cause ancora aperte. La prima e’ per aver iniziato una inchiesta sui crimini del franchismo violando la legge di amnistia ancora in vigore votata dal Parlamento nel 1978. La seconda, dove e’ chiamato in causa per presunta corruzione, riguarda una serie di conferenze che tenne anni fa negli Stati Uniti e che vennero sponsorizzate dalla banca Santander. Nello stesso periodo Garzón si occupo’ di una inchiesta nella quale era coinvolto il presidente di quella banca, Emilio Botin, uno degli uomini piu’ ricchi e influenti di Spagna, e lo prosciolse. Per i suoi nemici Baltasar Garzón ha violato la legge interpretando in maniera particolarmente estesa i suoi poteri di magistrato. Per i sostenitori e’ la vittima di un complotto dell’ala conservatrice ed ex franchista della giustizia spagnola ed i suoi presunti errori non possono giustificare una sentenza di rimozione dalla magistratura. ‘Oggi e’ un giorno triste per la democrazia’ ha commentato un dirigente di Izquierda Unida mentre altri parlano di ‘vergogna’ e di ‘preoccupante ingiustizia contro un magistrato che combattuto il narcotraffico, il terrorismo e la corruzione politica’. Ora l’avvocato del ‘super giudice’ valuta la possibilita’ di un ricorso presso la Corte costituzionale o la Corte europea dei diritti umani".