"La Cassazione è giudice di leggittimità, si occupa solo di questioni di diritto. Sul merito, si sono già pronunciati i giudici di tribunale e appello, confermando sostanzialmente la ricostruzione della Procura, che ha sostenuto le cointeressenze tra Dell’Utri e ambienti mafiosi". Così, in una breve intervista a La Repubblica, Domenico Gozzo, che è stato con Antonio Ingroia il pm che ha sostenuto l’accusa contro Marcello Dell’Utri, dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza d’appello che condannava il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
La Cassazione "avrà fissato un nuovo principio che rilegge certi comportamenti. Oppure, ha ritenuto che altri principi di valutazione andavano adottati. Bisognerà attendere le motivazioni, intanto – dice Gozzo – massimo rispetto per la decisione della Cassazione".
Nelle sentenze su Dell’Utri, spiega Gozzo, ci sono gli elementi che avevano fatto superare i ragionevoli dubbi dei pm, e che "hanno concluso per la condanna dell’imputato. I dubbi sono stati fugati da numerosi collaboratori di giustizia e da tanti riscontri, su cui c’è stato un confronto serrato tra accusa e difesa. Questo – conclude Gozzo – è stato un processo equo".