La Corte d’Assise di Messina ha condannato 16 imputati e ne ha assolti altri 4 nel processo "Vivaio" sugli interessi della mafia barcellonese nella gestione dei rifiuti e delle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Tripi. L’unico ergastolo per Aldo Nicola Munafò accusato dell’omicidio di Antonino Rottino, ucciso a Mazzarrà nel 2006, mentre 24 anni sono stati inflitti a Tindaro Calabrese reggente del clan dei "mazzarroti". Condanne anche per i due collaboratori di giustizia: 10 anni a Carmelo Bisognano, ex boss dei "mazzarroti" e 15 anni al catanese Alfio Giuseppe Castro. Il processo è scaturito da un’operazione antimafia dei carabinieri del Ros dell’aprile 2008 quando erano state arrestate 15 persone. Al centro delle indagini le estorsioni e l’imposizione di forniture agli appaltatori di opere pubbliche. Erano emersi interessi del clan anche sulla gestione delle discariche di Mazzarrà e Tripi ma con pressioni estese anche a Terme Vigliatore, Furnari e Barcellona.