Sono 2.192 gli evasori totali scoperti dalle Fiamme Gialle nei primi 4 mesi del 2012, tutti con una caratteristica in comune: il non aver presentato per almeno un’annualità d’imposta la dichiarazione dei redditi. Gli evasori hanno nascosto al fisco redditi per oltre 6 miliardi di euro, circa 650 milioni di euro sono risultati di Iva evasa. I controlli delle Fiamme Gialle hanno interessato tutte le regioni italiane. Sono state denunciate all’autorità giudiziaria 853 persone che non avevano presentato la dichiarazione dei redditi e altre 530 per occultamento o distruzione della contabilità. Fino ad ora erano invisibili per il Fisco. In realtà c’erano e facevano la "bella vita" a scapito degli imprenditori leali e rispettosi delle regole, si legge in una nota. Ostentavano macchine di grossa cilindrata, ville da sogno e ricchezze accumulate in anni e anni di collaudata disonestà e intanto, usufruivano dei servizi che non avevano mai contribuito a pagare. E’ sempre piu’ difficile tracciare un identikit dell’evasore poichè i risultati ottenuti dimostrano che nessuna categoria e’ potenzialmente da escludere: dagli imprenditori edili agli impresari, dai commercianti ai professionisti. I maggiori "picchi" di evasione sono stati riscontrati nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (quasi il 25 per cento del totale), delle costruzioni edili (circa il 22 per cento), delle attivita’ manifatturiere (11 per cento), delle attivita’ professionali, scientifiche e tecniche (5,7 per cento) e delle attivita’ di alloggio e ristorazione (5,5 per cento).Tra i casi scoperti dalla Guardia di Finanza, c’e’ quello di un noto bar a Thuile – rinomata localita’ sciistica vicina a Courmayer – che negli ultimi 5 anni non ha dichiarato ricavi per 350 mila euro. Lo ha scoperto la GdF di Aosta dopo alcuni approfondimenti seguiti a un normale controllo sulle ricevute e sugli scontrini fiscali. C’e’ la pasticceria nel centro di Reggio Calabria, apprezzata per le sue specialita’ dolciarie, che, oltre a non aver dichiarato, negli ultimi 2 anni, ricavi per 400mila euro, si avvaleva anche di lavoratori "in nero", messi dietro il bancone del bar o a dare una mano nel laboratorio. C’e’ l’albergatore di Grado che si e’ guardato bene dal dichiarare l’oltre mezzo milione di euro di ricavi, incassati dopo il "tutto esaurito" totalizzato dalla sua struttura nelle ultime stagioni estive.
"E’ stata una dimenticanza", ha riferito l’imprenditore turistico alle Fiamme Gialle di Gorizia che si apprestavano ad eseguire i controlli. Quello di Gorizia non e’, pero’, l’unico caso di asserita "dimenticanza" della dichiarazione: tra i soggetti economici più "distratti" pizzicati dalla Finanza vi sono anche una società di capitali di Roma che gestisce alcuni teatri di cabaret del quartiere Esquilino e un centro di divertimenti con annesso ristorante e bowling sempre della Capitale. La prima società avrebbe "dimenticato" di dichiarare 3 milioni e 600 mila euro di ricavi; 4 milioni di euro circa la seconda. Particolare, inoltre, il caso di evasione totale individuato dai finanzieri di Messina: un centro di macellazione di carni che aveva nascosto al Fisco ricavi per oltre 30 milioni di euro. Andando a fondo, le Fiamme Gialle hanno anche scoperto che i marchi auricolari di alcuni animali, morti nelle stalle per cause varie o gia’ macellati, venivano apposti su altri capi di bestiame che, fatti arrivare da circuiti clandestini, prendevano l’identità di quelli, di provenienza lecita deceduti. I finanzieri di Venezia hanno invece immortalato la posizione fiscale di un fotografo di matrimoni: a fronte di oltre 200 servizi matrimoniali e di 100 book fotografici realizzati, l’uomo aveva emesso solo 35 ricevute non dichiarando incassi pari a 200mila euro, sui quali il professionista dello scatto avrebbe dovuto pagare imposte per circa 80mila euro. Sembrava invece impeccabile, all’apparenza, la contabilità di un gioielliere della provincia di Brescia. Il commerciante di preziosi emetteva gli scontrini e teneva la documentazione fiscale e difficilmente si sarebbe potuto immaginare che lo stesso fosse in realtà un "professionista" dell’evasione: quasi 1 milione e mezzo di euro di redditi non dichiarati e circa 300mila euro di Iva evasa. A tradirlo il lusso e il tenore di vita, assolutamente incoerente con il suo profilo fiscale.
Stessa storia per una donna di Ravenna che non solo andava in giro su una delle sue due Porsche, ma aveva anche una villa hollywoodiana a Milano Marittima e faceva viaggi extralusso, scegliendo sempre hotel a 5 stelle. I finanzieri hanno scoperto che tutto quel lusso non proveniva da regali ricevuti nel tempo, come da lei riferito, ma dalla sua attività, tenuta ben nascosta, di intermediario nel commercio per conto di una grossa società con varie sedi nel nord-Italia. I redditi accumulati dalla donna nel tempo ammontano a circa 2 milioni di euro. Appariva invece perfettamente in regola verso l’esterno un’impresa della provincia di Frosinone operante nelle costruzioni. Aveva in corso lavori edili in varie localita’ del Lazio, emetteva e registrava le fatture e aveva istituito tutta la contabilità relativa ai dipendenti e ai singoli cantieri. Documentazione che però è stata fatta sparire, simulandone il furto, quando la Guardia di Finanza di Fiuggi ha scoperto che dal 2007, a dispetto delle apparenze, la societa’ non presentava le dichiarazioni annuali e, quindi, non pagava le imposte. Il controllo si e’ concluso con la denuncia del responsabile dell’impresa e con la scoperta di redditi nascosti per 23 milioni di euro. E’ invece di 2milioni e 600mila euro l’evasione fiscale scoperta dalle Fiamme Gialle in provincia di Avellino: si tratta di un’attivita’ commerciale di vendita di auto completamente sconosciuta al fisco, esercitata in un’abitazione privata, con tanto di "piazzale" per l’esposizione dei mezzi. Tra gli evasori totali sono stati individuati anche alcuni professionisti.
Emblematico il caso di un commercialista di Genova che ha omesso di presentare le dichiarazioni dei suoi 60 clienti – tra cui vari call center ed imprese edili, gestiti da extracomunitari – occultando al fisco redditi per circa 13 milioni di euro. Curioso anche l’esito di un controllo svolto nei confronti di un medico di base, titolare di 2 studi professionali nella provincia di Salerno, che non presentava la dichiarazione dal 2000 ed aveva nascosto redditi per quasi 700 mila euro. O, ancora, il caso del professionista di Udine che, sebbene percepisse compensi da lavoro autonomo, redditi di pensione e canoni di locazione per unità immobiliari, non versava un euro per le imposte dal 2006. Per scoprire gli evasori totali – che studiano ogni tecnica per evitare di lasciar traccia della propria ricchezza e privilegiano l’uso del contante – non sempre basta incrociare le informazioni tratte dalle banche dati. Spesso infatti è necessario ricorrere alle notizie ricavabili da Internet, dai giornali o dagli annunci pubblicitari. Un lavoro certosino che si basa sulle investigazioni di polizia economico-finanziaria condotte dai reparti della GdF, sulla loro capillare conoscenza del territorio e sulle attività progettuali sviluppate a livello centrale dalle Unità Specialistiche delle Fiamme Gialle; progettualità che, da ultimo, hanno riguardato soprattutto i settori del lavoro autonomo, delle compravendite di beni immobili da parte di società, del commercio di prodotti tessili in importazione, delle ristrutturazioni edilizie e delle riqualificazioni energetiche.