Cgia, boom del riciclaggio economico negli ultimi 5 anni

L’anno scorso hanno toccato le 48.344 unità, rispetto a 5 anni prima la crescita è stata del +303,3%. Si parla delle segnalazioni di operazioni di riciclaggio sospette eseguite da intermediari finanziari (in primis le banche che ne hanno compiute quasi l’80% del totale), verso l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia. La denuncia viene dalla CGIA di Mestre che lancia l’allarme: ‘A seguito della recessione economica in atto – commenta il segretario Giuseppe Bortolussi – corriamo il pericolo che le organizzazioni criminali riciclino i proventi delle loro attività illegali nei settori economici maggiormente colpiti dalla crisi. Infatti, mai come in questo momento interi settori produttivi manifestano una preoccupante vulnerabilità dovuta alla forte contrazione nell’erogazione del credito che le banche hanno attuato in questi ultimi tempi’. A livello territoriale, prosegue la CGIA, la regione più a rischio infiltrazioni è la Lombardia che solo nel 2011 ha ricevuto ben 8.778 segnalazioni. Segue il Lazio con 6.350 e la Campania con 6.128. Il tasso di rischio usura rilevato in Campania, a cui spetta la maglia nera, e’ di 166,3 (pari al 66,3% in piu’ della media nazionale), seguono la Calabria, con il 144,6 (44,6 punti in piu’ rispetto al dato medio nazionale), il Molise, con il 142,8 (42,8% in piu’ rispetto la media Italia), la Sicilia con 139,2 (39,2% in piu’ della media Italia), la Basilicata col 135,1 (35,1% in piu’ della media nazionale). Mentre le realta’ meno a rischio, o quasi, dall’azione dei ‘cravattari’ sono il Veneto, con un indice di rischio usura pari al 77 (23% in meno della media nazionale). Seguono l’Emilia Romagna, con 76,7 (23,3% in meno della media Italia), il Friuli Venezia Giulia, con 65,6 (34,4% in meno della media Italia), la Valle d’Aosta, con il 53,8 (46,2% in meno del dato medio Italia) e il Trentino Alto Adige, con 53 (47% in meno della media nazionale).