
Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana saranno processati a partire dal prossimo 3 dicembre con citazione diretta davanti al giudice del Tribunale di Milano Antonella Brambilla per dichiarazione infedele dei redditi e omessa dichiarazione. E’ questa la conseguenza della decisione del giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Gennari che aveva appunto ordinato alla Procura della Repubblica di Milano di citare direttamente a giudizio Domenico Dolce e Stefano Gabbana insieme ad altre sei persone. Nel mirino c’è la presunta maxi evasione fiscale su un imponibile di circa un miliardo di euro dalla quale erano stati prosciolti il primo aprile 2011: la Cassazione aveva annullato un precedente proscioglimento e disposto una nuova udienza preliminare.
Ai due fondatori del marchio di moda viene contestata una presunta evasione fiscale da circa 420 milioni di euro a testa, a cui si sommano, secondo l’accusa, 200 milioni di euro di imponibile evaso riferibili alla società di diritto lussemburghese Gado. Attraverso la ‘esterovestizione’ di questa società, a cui arrivavano i proventi derivanti dallo sfruttamento dei marchi del gruppo, secondo l’accusa sarebbe stata realizzata la maxi evasione, con tasse pagate in Lussemburgo e non in Italia. Il 1° aprile del 2011 il gup milanese Simone Luerti aveva prosciolto dalle accuse di evasione fiscale e truffa sia Dolce e Gabbana sia gli altri sei imputati, tra cui alcuni manager del gruppo, perché in sostanza, secondo il giudice, non era stato superato il confine che porta al rilievo penale e dunque al massimo si poteva trattare di elusione fiscale.
La Cassazione aveva però annullato il proscioglimento dalle accuse per i reati fiscali (ma ha mantenuto l’assoluzione per il reato di truffa) e ha rinviato il procedimento davanti a un nuovo gup.
I pm Laura Pedio e Gaetano Ruta avevano riformulato l’imputazione con i reati di dichiarazione infedele dei redditi e omessa dichiarazione.