La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Micop Immobiliare presentato dal professor Natalino Irti e dall`avvocato Dante Grossi per la nullità della sentenza di fallimento della società, dichiarata su istanza della Procura di Roma che aveva portato alla detenzione preventiva di Danilo Coppola a una condanna a 6 anni in primo grado e al sequestro di beni per centinaia di milioni di euro, oltre a danni patrimoniali.
Lo rendono noto i legali di Coppola, spiegando che in particolare la Suprema Corte ha annullato sia la sentenza della Corte d`Appello, sia la sentenza del Tribunale di Roma dichiarativa del fallimento, portando indietro le lancette all`anno 2006 e azzerando così tutti i fatti accaduti successivamente.
Gli avvocati di Danilo Coppola sottolineano "l`importanza di una sentenza che ristabilisce dopo 6 anni quella verità che l`imprenditore Danilo Coppola aveva più volte svelato e ribadito in interviste sia di stampa che televisive tra cui la trasmissione ‘In mezz’ora’ di Lucia Annunziata del 3 aprile 2011".