Regolamento di conti tra i clan mafiosi del messinese. Giovanni Perdichizzi, 41 anni, è rimasto vittima di un agguato che ha i contorni di una vera e propria esecuzione L’uomo, noto alle forze dell’ordine, era in un bar nei pressi di piazza Sant’Antonino a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, quando i sicari sono entrati in azione.
Due i killer: uno è entrato nel locale armato di fucile a canne mozze; l’altro aspettava fuori in sella a una moto con la quale, al termine della missione di morte, sono fuggiti insieme. Sul posto polizia e carabinieri. A coordinare le indagini il pm della Dda di Messina Giuseppe Verzera.
Nell’aprile scorso perdichizzi era rimasto coinvolto nell’operazione dei Carabinieri ‘Mustra’, che consenti’ di smantellare un gruppo emergente che gestiva nel barcellonese il racket delle estorsioni e che, secondo gli investigatori, era formato dalle giovani leve della mafia del comprensorio.
A luglio il rinvio a giudizio. Precedentemente, nel dicembre 2011, Perdichizzi era stato arrestato per detenzione e porto illegale d’arma da fuoco, tentata estorsione e danneggiamento aggravato: era accusato di essere il mandante dell’intimidazione ai danni del manager di un’azienda della quale era dipendente e di cui voleva condizionare assunzioni e pagamento degli stipendi. Contro l’auto del dirigente erano stati esplosi sette colpi d’arma da fuoco. Era stato rimesso in liberta’ nel febbraio scorso.
Si torna dunque a sparare a Barcellona a distanza di quasi un mese dall’ultimo fatto di sangue. All’inizio di dicembre era stato ucciso un giovane incensurato di 23 anni, Giovanni Isgro’, freddato da alcuni colpi di pistola mentre si trovava dal barbiere in via Garibaldi in pieno centro. I sicari fuggirono a bordo di un’auto.