Rifiuti & cantieri navali, arresti a Messina

Il Comando Provinciale del Corpo Forestale di Messina, supportato dal Nucleo Operativo Regionale di Palermo dello stesso Corpo, unitamente al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina, in esecuzione di quanto disposto nell’ordinanza su richiesta di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina – Massimiliano Micale, hanno proceduto a notificare la misura restrittiva degli arresti domiciliari nei confronti dei sette soggetti appresso indicati:

1. PALUMBO Raffaele di anni 38, residente in Messina;
2. PALUMBO Antonino di anni 63, residente in Napoli;
3. SCOPELLITI Santo di anni 37, residente in Messina;
4. DE DOMENICO Diego di anni 53, residente in Messina;
5. FIERO Mario di anni 38, residente in Messina;
6. RADIN Walter di anni 57, residente in Trieste;
7. DONNARUMMA Raffaele di anni 39, residente in Castellammare di Stabia (NA),

tutti accusati, a vario titolo, nell’ambito della conduzione del cantiere navale di Messina gestito dalla nota Palumbo S.p.a., di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali (traffico illecito organizzato di rifiuti speciali), ai sensi del combinato disposto dagli artt. 416 c.p., 256, 258 e 260 del D.Lgs. nr. 152/2006 e 6 della Legge nr. 210/2008.

Nei confronti del Palumbo Antonio e del Palumbo Raffaele è stato contestato anche il delitto di distruzione, soppressione e/o occultamento di atti pubblici (formulari identificativi dei rifiuti trafficati). Aderendo alla richiesta del Pubblico Ministero, il citato Giudice per le Indagini Preliminari, inoltre, ha ordinato la misura ablativa del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente sino alla concorrenza della somma di € 226.000, coincidente con il risparmio conseguito dalla Palumbo S.p.a. per non aver proceduto, in termini di legge, allo smaltimento del rifiuto speciale generato. Nel medesimo provvedimento del Tribunale di Messina è stata disposta, altresì, la misura reale del sequestro di nr. 8 automezzi pesanti di proprietà o nella disponibilità della “LA FUTURA SUD s.r.l.”, complessivamente utilizzati per i trasporti illegali. Nell’indagine sono coinvolti, quali persone indagate, anche CROCE Salvatore di anni 67 (titolare della omonima ditta individuale di autotrasporti) e SCOPELLITI Letteria di anni 25 (amministratore della LA FUTURA S.r.l.).

Le investigazioni traggono origine nel febbraio 2011 dall’attività ispettiva intrapresa da personale del locale Corpo Forestale che, nel corso di un controllo, ha individuato materiale con caratteristiche tipiche dei rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione presso i bacini dei cantieri navali esistenti lungo la falce del porto di Messina. Gli approfondimenti del caso, esperiti con metodo scientifico a seguito delle analisi di laboratorio, confermavano l’ipotesi dell’illecito smaltimento di materiale pericoloso.

In tale contesto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, ha disposto più ampie e diffuse attività cognitive, ivi compresi gli accertamenti di natura patrimoniale nei confronti dei soggetti dominus (la Palumbo S.p.a. e le persone fisiche alla stessa cointeressate Palumbo Antonio e Palumbo Raffaele), delegando appositamente il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina che, in fase esecutiva, ha garantito la contestuale esecuzione dell’Ordinanza in questione presso le sedi di Trieste, Napoli e Castellammare di Stabia (NA). L’operazione, ancora in fase di sviluppo, è stata coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Diego Capece Minutolo e si colloca, in generale, nell’alveo della tutela del territorio e dell’ambiente e, in particolare, nel settore dello smaltimento di materiali e rifiuti pericolosi e dannosi che, se non controllato con estrema costanza e rigore, costituisce certamente fonte di precarietà per la salute dei cittadini.