”Stasera mi suicido, sul serio, aiutatemi!”. E’ quanto avrebbe scritto due giorni prima di morire in una e-mail David Rossi, il capo della comunicazione di Mps che si e’ tolto la vita lanciandosi dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni lo scorso mercoledì 6 marzo. A rivelarlo è ‘Il Fatto quotidiano’ oggi in edicola, secondo cui l’e-mail sarebbe stata spedita il lunedì precedente all’Ad Fabrizio Viola, in quei giorni, ricostruisce il giornale, in ferie a Dubai. Tra i due poi ci sarebbe stato una scambio di e-mail, sempre secondo quanto riporta il quotidiano. Il Pm Nicola Marini, di turno quella sera, e i colleghi Aldo Natalini, Nino Nastasi e Giuseppe Grosso, coinvolti in quanto titolari delle indagini su Mps, hanno fin da subito esaminato una notevole quantita’ di documenti, e-mail acquisite dai computer sequestrati, tabulati telefonici e sms. In particolare proprio alcune e-mail che Rossi aveva scritto e ricevuto nei giorni immediatamente precedenti il suicidio sono state ritenute interessanti per ricostruire gli ultimi giorni del capo della comunicazione e i motivi del gesto. Sia dalle e-mail che dalle testimonianze raccolte (sono stati sentiti familiari, colleghi e lo stesso Viola, almeno per due volte), emergerebbe che il manager avrebbe vissuto una situazione di tensione e disagio sia per l’inchiesta che lo aveva sfiorato (con le perquisizioni a casa e in ufficio del 19 febbraio) pur non essendo mai stato indagato, sia per lo stress legato al lavoro. Pc e telefoni sequestrati, secondo quanto si apprende, sono stati dissequestrati e restituiti ai familiari di Rossi un paio di settimane fa. L’inchiesta sul suicidio del manager e’ quasi giunta alla fine: secondo quanto si apprende, Marini e gli altri Pm chiuderanno il fascicolo, chiedendo l’archiviazione, nei prossimi giorni, forse gia’ all’inizio della settimana. Prima della pausa estiva, entro la fine di luglio, la Procura dovrebbe chiudere anche il procedimento principale, quello relativo alla acquisizione di Antonveneta dal Santander. Proprio ieri e’ finita la ‘missione’ spagnola di Nastasi, volato a Madrid per sentire come persone informate sui fatti Emilio Botin, il numero uno dell’istituto spagnolo da cui il Monte aveva comprato (per oltre 9 miliardi) Antonveneta, e altri soggetti.