Ancora una tegola sulla Università di Messina: due docenti tratti in arresto e ristretti ai domiciliari. La Guardia di Finanza che ha proceduto all’esecuzione dei provvedimenti di custodia cautelare a carico dei prof. Teti Giuseppe (detto Giò) e Bisignano Giuseppe, direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco e Prodotti per la Salute. E’ la solita vecchia storia: la Tirannide che si perpetua aggravata dall’arroganza di chi impunemente continua imperterrito ad usare l’Università come fosse il cesso di servizio di casa propria. Arroganza superata solo dalla incredibile stupidità nel modo di operare, dalla presunzione di essere legibus solutus. Peccato che il letame a cui taluni sono abituati, venga sparso su tutta la Comunità degli Onesti, peccato che rimanga ancora oggi irrisolto, neanche sfiorato, il nodo della questione morale. Non bastava, infatti, sbarazzarsi dell’ex-Rettore, cui sono state attribuite tutte le colpe del mondo, non bastava cambiare suonatori: si doveva cambiare musica. E la musica non è cambiata. I traditori di UniMe sono tutti lì: miracolati dai meccanismi della stessa Legge che hanno violato, continuano a insegnare, ad "educare", a trafficare come se nulla fosse mai successo contribuendo a degradare, ancora e ancora, la reputazione della nostra Università. Chissà cosa pensa, ad esempio, uno Studente costretto ad assistere a lezioni di Diritto elargite proprio da chi, quel Diritto che insegna, l’ha schernito, stuprato, tradito. Con quale edificio per la dignità e l’autorevolezza del ruolo svolto, è facile intendere. Ci piacerebbe dire al neo-Rettore che la fuga degli Studenti da Messina è dovuta proprio alla melma etica e morale alla quale, legittimamente, vogliono sottrarsi. Non alle classifiche truccate di un inesistente campionato fra le Università, non alle valutazioni aggiustate della VQR o alle strabilianti mediane dell’ANVUR di cui non ne conoscono neppure l’acronimo e di cui, a loro ed alle loro famiglie, "non gliene può fregare di meno". A tutto questo sfacelo si risponderà, ne siamo certi, con il solito comunicato-stampa dell’Ateneo condito con le solite, balbettate, parole di prudente esecrazione e di scontato distinguo, stantio ritornello di un gattopardismo vuoto e polveroso. Poi, ciascuno a casa propria, che domani la giostra ricomincia il suo giro…
Mauro Federico Coordinatore ANDU per l’Ateneo di Messina