“La vicenda Messina e l’arresto di alcuni esponenti del mio partito ci pone di fronte al tema dei temi: la moralità della politica e il senso della politica. E’ necessario un cambio di passo sostanziale e profondo, un patto con la propria coscienza: si fa politica per servizio, per aiutare gli altri non per aiutar se stessi e meno che mai per arricchirsi in modo disonesto. Non è retorica ma necessità imporre una nuova politica dell’altruismo che affondi le ragioni in quella intuizione felice di Paolo VI della politica come la più alta forma di carità. Se no la politica imploderà. E lo dico da laica e da non credente. Un diro monito a me per prima.”
Così commenta a caldo Mila Spicola la notizia del mandato di arresto di Francantonio Genovese collegandola anche al duro monito contro i casi di inefficienze burocratiche della Regione Sicilia da parte di Montante, presidente di Confindustria Sicilia
“In un momento difficile e grave come questo, o siamo in grado, militanti, dirigenti, eletti, rappresentanti istituzionali, di darci un codice etico semplice che risponda a tale basilare principio e lo osserviamo in ogni livello della politica oppure la Sicilia verrà travolta dalle inefficienze e dalle incapacità che continuiamo a subire ma di cui siamo complici. E’ necessario che la morale o la politica vera non “la si racconti”, non possiamo pretenderla da nessuno se non da noi stessi, dobbiamo avere il coraggio di essere esempio di comportamento sano e limpido, dico di più. E’ il momento di legare con chiarezza e senza sconti i temi dell’onestà e della legalità al tema della capacità e della competenza e al tema del progetto strategico per la Sicilia. Pretendere che ogni funzione venga assolta da chi la sappia svolgere e la si svolga bene e in cui l’onestà sia la precondizione, sembrano concetti di buon senso eppure sappiamo perfettamente che non sempre è così. Possiamo proporre un progetto politico efficace che faccia ingranare una marcia diversa per alla nostra terra e lo si fa solo facendosi esempio."
E così continua in vista della prima assemblea regionale siciliana del PD a guida Raciti che si terrà domenica 23 marzo: "Dobbiamo proporre uno sviluppo che si fondi su un umanesimo mediterraneo, laico ma etico, tema caro al vescovo di Mazara del Vallo, Monsignor Mogavero, che potremmo fare nostro e rilanciare. E’ inutile a esempio proporre ai siciliani rimpasti, nomi o candidature per le Europee senza offrire loro gli orizzonti e i contorni di un nuovo umanesimo mediterraneo. In tal senso, da vicesegretario del Partito Democratico faccio un appello a tutti i militanti, agli iscritti e alle iscritte, ai compagni e alle compagne, agli eletti e alle elette del Partito Democratico di aderire all’unica “area” possibile, quella dell’umanesimo mediterraneo che imponga un protagonismo politico innovativo. Una visione politica nelle politiche, che sia comportamento e progetto e che leghi i temi dello sviluppo di questa terra, nelle città come nelle aree interne, a quello ancor più grande di una visione della politica alta, etica, competente ed efficace di servizio e di altruismo come obiettivi veri del fare della politica del Partito Democratico Siciliano. Una visione che si coniughi subito con alcune proposte concrete che raffigurino realmente il cambio di passo. Un esempio? A proposito di formazione: intestarsi un piano di riqualificazione formativa dell’esercito del precariato regionale che ridia dignità alle persone. Un altro esempio? Unire gli assessorati del Turismo e dei Beni culturali in un unico Assessorato e legare insieme tutela, valorizzazione e bacini di nuova economia.Un altro ancora? Porre basi serie per rapporti commerciali, culturali, formativi e di flussi di beni, persone e servizi tra la Sicilia e il Nord Africa..in funzione esattamente di un comune umanesimo mediterraneo e via dicendo. Io credo che a questo appello risponderanno in tanti, in tutti.”