CONFISCATI BENI PER 10,5 MILIONI DI EURO A UN NOTAIO ROMANO

La Guardia di Finanza ha esiguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 10.000.000,00 di euro riconducibili al notaio romano Luigi D’Alessandro (anni 59), emesso dalla Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Roma. Il professionista era stato denunciato, insieme ad altri soggetti, nell’ambito dell’indagine “SIGILLUM” condotta dai finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, coordinata dal Sostituto Procuratore Stefano Fava, relativa a una maxi evasione fiscale scoperta a seguito di una ispezione antiriciclaggio. Il provvedimento del Collegio capitolino vede coinvolti anche alcuni componenti del nucleo familiare del notaio, nonché tre società collegate allo stesso. Già a dicembre dello scorso anno gli specifici e dettagliati accertamenti svolti dai finanzieri avevano consentito la ricostruzione e l’analisi della posizione reddituale e patrimoniale del notaio nell’arco di circa 20 anni e di rilevare una sperequazione di oltre 10 milioni di euro tra i redditi percepiti ed il patrimonio accumulato, permettendo al medesimo Tribunale di sottoporre a sequestro di prevenzione tutti i beni ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. L’operazione complessivamente svolta ha consentito di sottoporre a confisca l’intero patrimonio riconducibile al professionista e al proprio nucleo familiare, composto da disponibilità finanziarie su conti correnti e polizze (circa 5 milioni di euro), dal capitale sociale di 3 società operanti nella capitale e da immobili – tra cui 2 villini a Roma e una villa all’Argentario – (circa 6 milioni di euro) per un valore complessivo di 10,5 milioni di euro.