Con l’arresto di tre soggetti e l’esecuzione di numerose perquisizioni locali, nonché sequestri preventivi di beni, si è conclusa all’alba di questa mattina, un’operazione antiusura coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona ed eseguita dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria. A cadere nelle maglie del dispositivo sono stati due usurai operanti in Verona e provincie limitrofe nonché un terzo soggetto ritenuto il riciclatore degli ingenti capitali accumulati illecitamente. Più precisamente l’operazione ha portato all’arresto di Bonazzi Bruna (classe 1946) e Boscaini Attilio (classe 1952) per reati di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nonché di Ferraiuolo Chiara (classe 1976), per riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita ed intestazione fittizia di beni nonché al sequestro preventivo del patrimonio illecitamente accumulato di un valore stimato di oltre 5 milioni di Euro. In particolare si tratta di 45 unità immobiliari dislocate tra Verona, Vicenza, Brescia e Napoli, due società con sede in provincia di Verona e numerosi rapporti bancari e dossier titoli. Le vittime sono per lo più piccoli imprenditori e commercianti, veneti e bresciani, ma anche lavoratori dipendenti, ai quali i due usurai concedevano prestiti con tassi che potevano raggiungere anche il 260% mensile. Gli usurati, in pressanti necessità economiche, rilasciavano a fronte del prestito garanzie atipiche a condizioni estremamente vessatorie. L’approfondito esame della documentazione acquisita e delle indagini tecniche eseguite, unitamente a mirati accertamenti economico-patrimoniali, hanno consentito di individuare i canali di raccolta e di investimento successivi del denaro riciclato anche attraverso una società di gestione immobiliare. Il patrimonio accumulato è risultato nettamente sproporzionato rispetto alle dichiarazioni dei redditi presentate dagli indagati. Nello sviluppo dell’attività investigativa è risultata di fondamentale importanza la collaborazione delle vittime. In tal senso si rammenta che il Nucleo di Polizia Tributaria con sede in via Nicola Mazza è a disposizione di tutte le persone offese. Nel corso delle odierne perquisizioni svolte presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti contanti in banconote di grosso taglio per un ammontare di oltre 12 mila euro, numerosi gioielli, quadri e arazzi di rilevante valore che sono stati sottoposti a sequestro per essere periziati, nonché altra documentazione ora al vaglio dei Finanzieri. A conclusione della complessa attività di indagine, condotta sotto il continuo coordinamento della Procura della Repubblica di Verona, sono state dunque emesse le misure cautelari personali e reali eseguite all’alba di oggi dai militari della Guardia di Finanza di Verona. E’ stato così conseguito un importante risultato nella lotta all’usura, piaga della nostra società