I FINANZIERI DEL GRUPPO DI TRIESTE, NELL’AMBITO DELL’ATTIVITÀ DI VERIFICA DELLE DISPOSIZIONI CONTEMPLATE DALLA NORMATIVA TRIBUTARIA, HANNO PROCEDUTO AL CONTROLLO DI UNA SOCIETÀ DI PERSONE CHE, SINO AL 2013, HA SVOLTO ATTIVITÀ DI ASSISTENZA RESIDENZIALE PER ANZIANI E DISABILI, ATTRAVERSO LA GESTIONE DI UNA CASA DI RIPOSO UBICATA A TRIESTE, NEL BORGO TERESIANO. L’ATTIVITÀ È STATA SVILUPPATA GRAZIE A UN INPUT DEL COMUNE DI TRIESTE NELL’AMBITO DELLA COLLABORAZIONE FORNITA DAGLI ENTI LOCALI NELL’ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL’EVASIONE D’IMPOSTA, NELL’AMBITO DELLE NORME CHE PREVEDONO LA PARTECIPAZIONE DEI COMUNI AL CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE. LE FIAMME GIALLE, GRAZIE AD UN’ATTENTA ANALISI, HANNO CONSTATATO IL SISTEMATICO OCCULTAMENTO DI PARTE DEI RICAVI, FACILITATO ANCHE DAL REGIME DI ESENZIONE IVA. IN PARTICOLARE LA SOCIETÀ, IN MOLTI CASI, RILASCIAVA RICEVUTE CON IMPORTI PIÙ BASSI RISPETTO A QUELLI REALMENTE PAGATI DAGLI ANZIANI OSPITI DELLA STRUTTURA (MEDIAMENTE UNA QUINDICINA DI PERSONE). IN PIÙ, NEL COMPUTO DEI RICAVI ANNUALI, NON VENIVANO CONSIDERATI I CONTRIBUTI CHE IL COMUNE EROGAVA A FAVORE DEGLI ANZIANI E CHE LA SOCIETÀ INCASSAVA PER LORO CONTO COME CONTRIBUTO INTEGRATIVO DELLA RETTA MENSILE. LA SOCIETÀ DEDUCEVA, TRA I PROPRI COSTI, ANCHE SPESE NON INERENTI ALL’ATTIVITÀ ESERCITATA, QUALI A ESEMPIO AUTOVEICOLI E BENI ELETTRONICI CHE SI RIFERIVANO CHIARAMENTE ALL’USO PERSONALE DEI DUE SOCI. IL MODUS OPERANDI QUINDI, PORTATO ALLA LUCE DAI MILITARI DELLA GUARDIA DI FINANZA, ERA QUELLO DI OCCULTARE VOLUTAMENTE I RICAVI E DI “GONFIARE” I COSTI IN MODO DA OTTENERE UN NOTEVOLE RISPARMIO D’IMPOSTA. L’ATTIVITÀ ISPETTIVA HA PERMESSO DI CONSTATARE RICAVI NON DICHIARATI (PER GLI ANNI DAL 2011 AL 2013) PER CIRCA 125.000 EURO E DI COSTI NON INERENTI ALL’ATTIVITÀ PER ALCUNE DECINE DI MIGLIAIA DI EURO EURO, RETTIFICANDO COSI IL REDDITO DELLA SOCIETÀ DI CIRCA 150.000 € IN TRE ANNI