I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno dato esecuzione a due distinti provvedimenti di sequestro preventivo “per equivalente” nei confronti di due imprenditori operanti nel settore delle costruzioni. L’attività è scaturita da due verifiche fiscali condotte dalla Tenenza di Soave nei confronti di due società di capitali aventi sede nel veronese. Attraverso una mirata attività info-investigativa e una complessa analisi della documentazione bancaria, è emersa l’esistenza di un sistema fraudolento finalizzato all’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Fatture false venivano, infatti, emesse per lavori mai effettuati e per forniture di beni mai avvenute da parte di compiacenti società con il solo scopo di diminuire i costi. Così facendo, le società garantivano la possibilità di realizzare opere a prezzi più bassi rispetto a quelli proposti sul mercato, risparmiando sui costi ordinariamente connessi a chi è in regola con il fisco. Il contrasto a questo sistema fraudolento, mediante l’utilizzo di società “inesistenti” che, pertanto, non avrebbero mai adempiuto al versamento delle imposte, rientra nel piano di azione che la Guardia di Finanza pone in essere, al fine di garantire la “leale concorrenza” sul mercato e tutelare gli imprenditori onesti facendo crescere l’economia sana del Paese. Su proposta della Procura della Repubblica, il Tribunale scaligero ha riconosciuto l’intero quadro investigativo, disponendo – nei confronti degli imprenditori indagati – il sequestro preventivo del patrimonio mobiliare e immobiliare (proprietà e denaro depositato sui conti correnti) nella loro disponibilità, fino al raggiungimento del valore equivalente all’evasione fiscale accertata, pari ad oltre 850.000 Euro.