SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 3,5 MILIONI A SOGGETTO CONDANNATO PER REATI TRIBUTARI

I Finanzieri del Comando Provinciale Arezzo hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Arezzo, con la quale viene disposto il sequestro per equivalente nei confronti di una donna risultata essere intestataria fittizia di beni per conto del proprio compagno, condannato con sentenza di primo grado alla confisca di beni per un valore di oltre 3,5 milioni di euro. Gli accertamenti economici patrimoniali eseguiti dal Nucleo Polizia Tributaria di Arezzo hanno consentito di ricostruire una sproporzione tra i redditi dichiarati dalla coppia e il patrimonio immobiliare e mobiliare realmente detenuto, schermato attraverso la costituzione di due società immobiliari, a cui erano intestati nr. 3 autoveicoli e nr. 34 beni immobili, tra cui un bed&breakfast con rifiniture di lusso. Il soggetto, già condannato in primo grado, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio da parte della locale Procura, per associazione per delinquere finalizzata ai reati tributari e autoriciclaggio, aveva accumulato diverse debiti erariali con il fisco, nel corso delle sue perduranti e molteplici attività illecite. Il timore di vedersi sequestrare i propri beni hanno indotto il soggetto all’artificiosa costituzione di due società, fittiziamente intestate alla compagna, di origine straniera, onde schermare l’illegittima origine delle provviste finanziarie, fatte transitare anche per il tramite di bonifici dall’estero. Nella diretta e indiretta disponibilità della coppia, in particolare, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto ville di lusso e un appartamento a Riccione, condizione di vita in evidente sperequazione con la capacità contributiva dichiarata, pari a poche migliaia di euro per anno. Avendo richiesto di lavorare a seguito di una misura limitativa della libertà personale, non custodiale, il furbo “imprenditore” gestiva da proprietario una struttura ricettiva formalmente non sua, struttura oggi sottoposta a sequestro.