La Guardia di Finanza di Udine ha concluso le indagini, delegate dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti del responsabile di una associazione culturale operante in un edificio storico notoriamente allocato tra le strutture più rinomate per soggiorni e resort di lusso nonché utilizzato quale esclusiva “location” per matrimoni e congressi. Nell’area venivano, inoltre, organizzate manifestazioni turistiche ed enogastronomiche che vedevano la partecipazione, a pagamento, di migliaia di avventori. Le indagini, delegate dalla Procura udinese alla Compagnia della Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro, hanno consentito di rilevare che l’associazione culturale, contrariamente a quanto previsto dal suo statuto, operava strumentalmente in attività commerciali evadendo completamente le imposte, essendo priva dei requisiti propri degli enti “no-profit”, ossia l’assenza di finalità di lucro e il divieto di distribuire gli utili a soggetti terzi. Nel corso degli accertamenti si è, inoltre, individuata l’indebita percezione di un contributo di 100.000 Euro erogato dell’Unione Europea (per tramite della Regione Friuli Venezia Giulia e di un’amministrazione comunale friulana) finalizzato alla riqualificazione e manutenzione dell’edificio storico ove venivano condotte le operazioni commerciali verificate. Alla conclusione delle indagini, è stata rilevata, nei confronti dell’indagato ed altri soggetti proprietari della dimora storica una evasione fiscale in materia di IVA e Imposte Dirette per oltre due milioni di Euro, che è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate, nonché violazioni per l’omessa segnalazione all’Amministrazione Finanziaria di trasferimenti operati con l’estero per oltre 140.000 Euro. Il responsabile dell’associazione culturale è indagato dalla Procura della Repubblica di Udine per reati tributari e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.