VARESE: CONTRASTO ALL’ECONOMIA SOMMERSA

La Guardia di Finanza di Busto Arsizio attraverso un approccio trasversale, in grado di intercettare le diverse implicazioni illecite, di carattere economico-finanziario, e dopo un’attenta analisi di rischio, nei giorni scorsi ha concluso un’attività di servizio nel settore tributario. Infatti nel comune di Busto Arsizio è stata individuata un’azienda agricola che operava
fuori da qualsiasi forma di legalità. Nel corso delle attività esperite dai militari bustocchi, sono stati individuati tre dipendenti che operavano completamente in “nero”, due di questi di nazionalità rumena. I tre “lavoratori” da anni portavano avanti l’attività dell’azienda agricola, operante nel settore dell’allevamento di bovini, ovini e cavalli. L’analisi del frammentario carteggio acquisito, all’atto dell’accesso presso i locali aziendali, ha permesso di ricostruire i periodi di impiego dei singoli lavoratori, negli ultimi cinque anni, ammontanti complessivamente a 1.960 giornate uomo, tutte effettuate senza versare nessun tipo di contribuzione. Per queste violazioni, i Finanzieri hanno contestato al datore di lavoro nonché titolare dell’azienda, sanzioni amministrative per complessivi 175.000 €. Dal punto di vista fiscale, l’analisi della documentazione, l’incrocio dei dati e l’attività di intelligence posta in essere, ha permesso ai militari di ricostruire il reale volume d’affari dell’azienda agricola. Negli ultimi cinque anni il titolare ha omesso di dichiarare al fisco oltre mezzo milione di euro.
Gli approfondimenti effettuati sulla gestione dell’attività, hanno permesso di riscontrare anche gravi irregolarità in ambito sanitario, segnalate alle competenti autorità. L’attività della Guardia di Finanza, sempre più improntata ad incidere concretamente sulla diffusione dell’illegalità fiscale e contributiva e sugli effetti negativi che da questa si riverberano sull’equità fiscale, sul libero esercizio d’impresa e del lavoro, evitando, in questo modo, che le imprese che operano nel rispetto della legalità, possano subire una concorrenza sleale che a volte può compromettere la “vita” di quest’ultime.