La Guardia di Finanza di Rimini, nell’ambito dell’esecuzione del piano operativo di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale che sta interessando anche il settore dei locali di intrattenimento e le sale da ballo, ha concluso gli accertamenti nei confronti di due società che hanno gestito due discoteche molto note, ubicate nel comune di Misano Adriatico. Gli interventi, eseguiti dalla Tenenza di Cattolica, hanno permesso di constatare che queste società, facenti capo ad un’unica persona fisica, rappresentante legale di entrambe, non avevano presentato le denunce reddituali, Iva ed IRAP per gli anni 2013- 2014; quindi sono risultate in sostanza sconosciute al fisco, nonostante la notorietà dei locali gestiti ed il rilevante giro d’affari, visto che hanno omesso di dichiarare ricavi per oltre 3,4 milioni di euro con una evasione complessiva di imposte per 800.000 euro. Al termine delle operazioni, avendo rilevato il superamento delle soglie di punibilità penale, il rappresentante legale è stato denunciato dalle Fiamme Gialle cattolichine alla Procura della Repubblica di Rimini, chiedendo, contestualmente, di valutare l’adozione dello strumento del sequestro preventivo, per equivalente, finalizzato alla successiva confisca di beni sino alla concorrenza delle imposte evase. La competente A.G., sulla base degli elementi comunicati dalla Guardia di Finanza, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini di emettere un apposito decreto di sequestro. Tale provvedimento, dopo essere stato disposto dal Tribunale, è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri, che hanno individuato e sottoposto a vincolo, tra l’altro, un immobile sito in Misano Adriatico, composto da una abitazione di otto vani e 2 garage per un valore stimato di 350.000 euro. L’immobile è risultato di proprietà di una società s.r.l. riminese, il cui capitale sociale era detenuto quasi interamente da un’altra società fiduciaria con sede a Milano, ma attraverso la tempestiva e mirata indagine svolta dai militari di Cattolica si è scoperto che la fiduciaria lombarda gestiva tale partecipazione dietro mandato della persona indagata, ovvero il rappresentante legale delle due società verificate. La Guardia di Finanza opera ogni giorno per contrastare l’evasione fiscale e i fenomeni di economia sommersa che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.