Un’operazione che merita il plauso e il sostegno della Sicilia pulita e per bene contro un sistema criminoso diffuso e inquietante – dichiarano Zappulla e Siracusano .
Fondamentale è la vigilanza repressiva delle forze dell’ordine ma rimane strategico che il sistema pubblico e lo Stato controlli il suo territorio censendo tutti i terreni demaniali attuando il progetto “banca della terra “. Le risorse “devono” essere utilizzate esclusivamente verso interventi realmente produttivi a favore delle Aziende sane, dello sviluppo della cooperazione vera, promuovendo l’impegno e l’occupazione dei giovani.
Bisogna liberare il territorio da una presenza criminale ancora condizionante ed eliminare il silenzio, le connivenze, le coperture e la paura di chi subisce questo sistema; necessita un segnale forte da parte delle istituzioni pubbliche anche in termini progettuali e di rilancio dell’occupazione.
Il sistema mafioso si combatte – concludono i due esponenti di Articolo Uno – con lo sviluppo e il lavoro vero, sano e trasparente, evitando che intere filiere produttive e comunità subiscano le intimidazioni e le vessazioni delle famiglie criminali. Non basta però l’azione repressiva di Magistratura e forze dell’ordine, la società siciliana mobiliti la propria coscienza antimafiosa e pretenda dalle Istituzioni pubbliche tutti gli atti, le iniziative, i provvedimenti che cancellino ogni spazio di ambiguità e di zone grigie»