Bologna: ex vertici Conad indagati per corruzione

Bologna – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo a carico di diversi soggetti risultati coinvolti, a vario titolo, in un’ipotesi di corruzione tra privati che coinvolge, nella veste di corrotti, l’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario della più importante catena della grande distribuzione operante in Italia e, nella veste di corruttori, un affermato imprenditore operante nel settore del trasporto su strada e un finanziere italiano, residente all’estero e già noto alle cronache giudiziarie.

Detto consorzio risulta parte offesa nel procedimento per il reato corruttivo.

Complessivamente sono indagate dalla Procura della Repubblica di Bologna 9 persone per i reati previsti dagli artt. 2635 c.c. (“Corruzione tra privati”) e 648 ter.1 c.p. (autoriciclaggio) e, di conseguenza, è stato disposto ed eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, ai sensi degli artt. 321, comma 2 c.p.p., 2641 c.c. e 648 quater c.p. (“Confisca”), per un valore complessivamente pari a oltre € 36.500.000, di cui € 28.640.000 quale profitto del reato corruttivo e, la parte restante (circa € 8.000.000) per autoriciclaggio.

Le attività di indagine, coordinate dal Procuratore e dal Sostituto Procuratore, traggono origine da un esposto presentato presso la locale Procura della Repubblica dai rappresentanti di due cooperative socie di un noto consorzio.

Le investigazioni, eseguite dal Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Bologna, hanno portato alla luce plurime condotte corruttive finalizzate a ottenere indebiti vantaggi economici nell’ambito di:

– un’importante e complessa operazione di acquisizione da un rilevante player francese operante nel medesimo settore di numerosi e prestigiosi punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale;

– contratti di trasporto e deposito stipulati con terzi fornitori di servizi.

Più in dettaglio l’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario del menzionato consorzio hanno:

– dapprima costituito, con la complicità di propri familiari e con l’interposizione di una fiduciaria, una società di consulenza con sede a Milano;

– successivamente ottenuto somme per oltre € 3.000.000 da società di trasporto e di deposito in occasione della sottoscrizione dei citati contratti e per € 11.300.000 euro da un noto imprenditore romano residente all’estero, formalmente giustificati da fittizie prestazioni di consulenza.

Quest’ultimo è divenuto – tramite un proprio gruppo societario con sede in Lussemburgo – partner finanziario del consorzio nell’affare con cui, mediante una società “veicolo”, è stata rilevata la sub-holding italiana del citato gruppo GDO francese titolare, come accennato, di svariati punti vendita (supermercati) e dei relativi immobili commerciali. Con tale operazione, gli immobili sono stati ceduti a fondi immobiliari gestiti dal predetto imprenditore e il consorzio si è altresì impegnato a cedere a quest’ultimo al prezzo simbolico di 1 euro una parte consistente della quota di partecipazione detenuta nella società “veicolo”.

L’analisi dei flussi finanziari collegati a detti pagamenti corruttivi ha consentito di ricostruire come gli stessi siano stati impiegati, in larga parte, in attività di investimento effettuate con modalità tali da ostacolare la ricostruzione della provenienza delittuosa delle somme, e in parte in spese significative per attività ludiche, tra le quali, la sistematica partecipazione alla nota manifestazione automobilistica “Mille Miglia” con un’autovettura storica acquistata proprio utilizzando i profitti illeciti.