Su delega di questa Procura Distrettuale, personale del Commissariato di Librino ha dato esecuzione in data odierna a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP di Catania su richiesta di questo Ufficio. Il sequestro ha riguardato tre note e storiche “scuderie”: “Ianuzzo” e “Teste i Lignu”, ubicate nel quartiere di San Cristoforo e “Facci i Cani” nel rione di Picanello, con relative stalle, 10 cavalli, molteplici box e, ancora, è stato sequestrato un cane con le orecchie mutilate, 39 calessi, un ingente quantitativo di medicinali privo di prescrizioni veterinarie e altro materiale notoriamente utilizzato per allestire i calessi da corsa.
L’attività è stata avviata a seguito di 3 corse clandestine tenute a Camporotondo Etneo, pubblicate anche sul social Tik Tok, dove si assiste a delle gare non autorizzate di cavalli alle quali avevano partecipato due fantini con cavallo e calesse che gareggiavano per le rispettive scuderie contrapposte e centinaia di persone come spettatori, nonostante i divieti esistenti per l’emergenza sanitaria da Covid 19; fatto di rilevo è che le competizioni sportive, dove notoriamente vengono effettuate anche scommesse clandestine di ingenti somme di denaro, si svolgevano su una pubblica via creando pericolo per la circolazione stradale, che i cavalli correvano sull’asfalto e venivano frustati per sollecitare la loro reattività, che gli sfidanti erano circondati da sostenitori che li incitavano seguendo le gare a bordo di motocicli, davanti, ai lati, dietro e in mezzo ai due calessi, che vi era anche molto pubblico al margine della strada, senza alcuna protezione e il percorso non era delimitato con mezzi atti ad evitare incidenti, non predisponendo presidi sanitari e veterinari, somministrando agli animali farmaci in assenza di prescrizione medica.
Compiuta attività investigativa, consistente anche nell’acquisizione di video e testimonianze, consentiva di individuare i fantini e i titolari delle citate “scuderie”, gli allenatori e gli addestratori dei cavalli oggetto dei citati maltrattamenti; detti soggetti, (G.S. classe 1982, P.G. classe 1977, D.M.G. classe 1980, D.M.G. classe 1972, C.M. classe 1978, C.C. classe 1953), cinque dei quali annoverano precedenti specifici in materia di maltrattamenti animali, sono stati indagati in stato di libertà per i reati previsti dagli articoli 110 e 544 quinques commi 1 e 3 c.p., che punisce con la punisce con la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 50 mila euro a 160 mila euro chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica; inoltre, il C.C. anche per il reato di furto di energia elettrica presso la stalla.
In relazione ai 10 cavalli rinvenuti all’interno, detenuti in stalle sporche e in due casi abusive, sul posto è intervenuta la Squadra a Cavallo della Polizia di Stato che, previa visita veterinaria da parte della competente Asp, ha trasportato detti equini presso luoghi di custodia giudiziaria ritenuti idonei a garantire i loro benessere.
Le operazioni hanno anche consentito di individuare e indagare per i medesimi reati il noto fantino “Vicenzu”, C.V. classe 1952, e ancora identificare molteplici partecipanti che, a bordo dei rispettivi motocicli, avevano partecipato alle suindicate gare secondo le modalità sopra descritte e, in tale contesto, detti veicoli sono stati sequestrati ai fini della confisca; elevate anche numerose sanzioni, sequestri e fermi amministrativi dei veicoli per: guida senza patente, veicoli privi di copertura assicurativa e per mancanza di casco protettivo.