Il meccanismo era ben congegnato, tanto da poter quasi passare inosservato: addebitare alle quasi 400 imprese agricole già clienti, per l’assistenza prestata loro in campo amministrativo, corsi e consulenze inesistenti, chiedendone, poi, il rimborso alla Regione Friuli Venezia Giulia.
Lo scenario risale al 2006, quando la Regione FVG istituì il S.I.S.S.A.R., il “sistema integrato dei servizi di sviluppo agricolo e rurale”, volto a finanziare le attività di aggiornamento tecnico, informazione e consulenza specialistica svolte a favore delle imprese agricole, cc.dd. “fruitori dei servizi”, da parte di soggetti qualificati, denominati “erogatori dei servizi”. Le indagini dei Finanzieri friulani hanno ricostruito l’ingente frode, orchestrata, sin dal 2011, dai tre principali indagati, dottori agronomi professionisti, che, fiutato l’affare, avevano costituito le nuove società, oggi investigate, per fornire servizi e consulenze alle imprese agricole già loro clienti. Grazie alla escussione a sommarie informazioni di 140 persone tra tecnici (dottori agronomi e periti agrari) e “fruitori dei servizi” inseriti nei progetti SISSAR, all’esecuzione di 111 controlli presso le aziende agricole e all’esame approfondito – e specialistico, con militari appositamente formati – dei supporti informatici acquisiti durante le perquisizioni alle società indagate, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Udine hanno scoperto che le 399 imprese agricole erano state reiteratamente inserite nei vari progetti SISSAR, per un totale di 652 posizioni, “fruitrici” di ben 781 inesistenti servizi di aggiornamento professionale, informazione e consulenze specialistiche, per 771 dei quali, ben il 99% dei casi, sono emerse irregolarità, tra cui la falsificazione di registri e firme. All’esito dell’operazione sono state denunciate, alla Procura della Repubblica di Udine, 6 persone, responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.