Genova: la Polizia postale sventa la truffa dello “Spoofing”

Truffa, sostituzione di persone e accesso abusivo a sistema informatico sono i reati per i quali i poliziotti della Postale di Genova e Napoli hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere per due persone, mentre per una terza la denuncia e la perquisizione.

Le indagini condotte dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica (Cosc) di Genova e di Napoli, coordinati dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, sono partite da due denunce, presentate alla Polizia postale di Genova, che descrivevano lo stesso raggiro messo in atto dai truffatori.

L’esca era un Sms apparentemente inviato da Poste Italiane e metteva in guardia i malcapitati da un accesso anomalo al loro conto corrente, invitandoli a verificare e a cliccare sul link allegato. Questo indirizzava a un sito trappola: una falsa pagina del portale home banking di Poste Italiane dove era richiesto agli ignari utenti di inserire le credenziali di accesso.

Ormai le vittime erano nella rete dei truffatori che, fingendosi operatori di Poste Italiane e della Polizia postale, li contattavano telefonandogli con una utenza trasformata tramite lo spoofing, tecnica che, facendo transitare le chiamate sulla rete internet, gli permetteva di far apparire un contatto reale e rassicurante della banca, posta o altro.

Una volta conquistata la loro fiducia inducevano con dei raggiri gli sfortunati a recarsi in un ufficio postale ed eseguire su un nuovo conto corrente un trasferimento di denaro prelevato all’istante dagli indagati.

Gli accertamenti tecnici svolti in collaborazione con Poste Italiane hanno permesso di evitare numerose ulteriori truffe e individuare oltre 40 vittime residenti in varie province italiane.

Genova: la Polizia postale sventa la truffa dello “Spoofing”

In questo contesto la Polizia postale fornisce alcuni consigli:

Nell’ambito delle truffe online il ricorso alla tecnica dello spoofing telefonico è in continuo aumento. Per individuare e difendersi da questa tipologia di raggiro è importante ricordare che:

– Nessun appartenente alle Forze di polizia, dipendente di Poste Italiane o di istituti bancari chiederà mai di conoscere i codici personali di accesso all’home banking o i codici dispositivi del conto corrente, così come non verrà mai richiesto di effettuare bonifici o altri versamenti di denaro tramite telefono, Sms o e-mail.

– È importante accertarsi della veridicità della chiamata ricevuta contattando il servizio clienti dell’agenzia o dell’istituto di credito dichiarato, utilizzando l’utenza telefonica indicata sui loro siti ufficiali.

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.commissariatodips.it