Il capitano Giuseppe De Donno, oggi a “Il Timone” condotto dal direttore editoriale Daniele Biacchessi, è intervenuto sulla FM di Radio Giornale Radio per parlare del libro “La verità sul dossier Mafia-Appalti” scritto con Mario Mori.
“Siamo stati indagati per oltre 15 anni per un’accusa infamante – le parole di De Donno -. Il processo ci ha assolto da qualsiasi accusa e ora abbiamo raccontato la storia di un dossier, di un’indagine fatta con Giovanni Falcone e che poi Paolo Borsellino voleva riprendere, che vedeva coinvolto tutto un mondo complesso – politico, imprenditoriale e mafioso – che potrebbe essere all’origine di un’attività nei nostri confronti per imporci il silenzio. Le ultime sentenze dell’autorità giudiziaria di Caltanissetta indicano che proprio questo dossier e la volontà di Borsellino di riprendere l’indagine, è una delle possibili cause della strage di via D’Amelio”.
“Consegnammo la prima informativa a Falcone a febbraio del ’91 – ha aggiunto De Donno –. Identificammo una sorta di tavolino in cui politici, imprenditori e Cosa Nostra si spartivano tranquillamente la gestione degli appalti pubblici siciliani per centinaia e centinaia di miliardi di lire. Le tre componenti lavoravano insieme: la classe politica e quella imprenditoriale erano socie di Cosa Nostra. Questo all’epoca era innovativo. Alcuni concetti dell’epoca sono ancora attuali, su qualche aspetto si potrebbe indagare”.