I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, in collaborazione con la Questura di Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Anticrimine, hanno eseguito un ingente sequestro di beni a carico di Bartolo BRUZZANITI, nato a Locri (RC) nel 1976, appartenente alla cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, egemone nell’area jonica della provincia di Reggio Calabria.
BRUZZANITI è stato il referente sul territorio milanese per l’importazione e il successivo smistamento di grandi quantitativi di cocaina, in stretto contatto con gli esponenti calabresi della cosca di appartenenza; per tali fatti ha riportato due condanne definitive per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art. 74 DPR 309/90), che gli hanno comportato un periodo di detenzione durato 9 anni (dal 2002 al 2011).
Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta congiunta del locale Questore e Procuratore della Repubblica, ed è stato eseguito a Garbagnate Milanese, dove il soggetto vive da molti anni e dove sono ubicati i beni sequestrati.La proposta di misura di prevenzione patrimoniale è nata come proposta congiunta del Questore di Milano e del Procuratore D.D.A. di Milano; tuttavia, il Tribunale meneghino si è dichiarato incompetente per territorio, dal momento che nei confronti di BRUZZANITI era già stata disposta una misura di prevenzione personale dal Tribunale di Reggio Calabria. Pertanto, previo coordinamento del Servizio Centrale Anticrimine, la proposta è stata riformulata in modalità congiunta dal Questore e Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ed è stata integralmente accolta da quel Tribunale.
Le indagini patrimoniali espletate dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno evidenziato la riconducibilità a BRUZZANITI Bartolo di n. 6 immobili, n. 3 società, n. 1 autoveicolo – tutti intestati a prestanomi – e diversi rapporti di conto corrente bancario.
Nello specifico:
- Immobile di categoria catastale A/2 (abitazione civile di 5,5 vani);
- Immobile di categoria catastale C/6 (box di 18 mq);
- Immobile di categoria catastale C/6 (box di 15 mq);
- Immobile di categoria C/2 (magazzino di 51 mq);
- Immobile di categoria C/2 (magazzino di 7 mq);
- Immobile commerciale sito in Garbagnate M.se (MI);
- Bar in Garbagnate Milanese;
- Attività di rivendita generi di monopolio, ubicata a Garbagnate Milanese;
- Ditta individuale esercente attività di Bar, ubicata in Garbagnate Milanese;
- Veicolo AUDI, modello Q3;
- Saldi dei rapporti finanziari in via di quantificazione.
Sequestro per un valore di circa 3 milioni di Euro.
Una volta fuori dal carcere nel 2011, il patrimonio di BRUZZANITI ha subito un anomalo incremento se rapportato alle sue capacità reddituali e a quelle del suo nucleo familiare. L’acquisto economicamente ingiustificato di beni – tramite familiari o interposte persone – secondo gli investigatori patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Milano non è altro che l’investimento delle risorse illecitamente accumulate grazie al traffico di stupefacenti in attività lecite.
Il quadro emerso riflette l’ormai nota e connaturata tendenza della ‘ndrangheta a replicare altrove gli assetti organizzativi interni alle cosche, anche attraverso la creazione di strutture di base rispondenti alle medesime logiche criminali di quelle storicamente incardinate in Calabria, dove i familiari più vicini – e soprattutto incensurati – assumono il ruolo di prestanome delle attività economiche così da celare i reali proprietari delle stesse.