Blitz della Polizia di Stato tra le province di Trapani, Reggio Calabria e Milano dove gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trapani, con l’ausilio degli omologhi uffici investigativi di Reggio Calabria e Milano, sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, hanno eseguito 29 provvedimenti cautelari, nei confronti di altrettanti soggetti, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sviluppate mediante l’utilizzo delle più recenti e sofisticate tecnologie, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di due distinte compagini criminali, tra loro collegate, operanti a Trapani e provincia, in grado di garantire il funzionamento di numerose piazze di spaccio ubicate in sia nel Capoluogo che a Marsala.
In particolare un primo gruppo, facente capo ai componenti di una nota famiglia criminale trapanese, – da tempo egemone in città nella gestione dei traffici di droga – secondo quanto ricostruito dal GIP del Tribunale di Palermo, aveva organizzato più piazze di spaccio, dislocate in diversi punti della città.
Un secondo gruppo, che vedeva gravemente indiziato, quale elemento di vertice, il figlio di un esponente della famiglia mafiosa di Paceco e tra gli aderenti un altro elemento già condannato in quanto ritenuto affiliato a Cosa Nostra, si occupava principalmente di garantire l’approvvigionamento delle sostanze, attraverso la raccolta del denaro, l’organizzazione dei viaggi da e per la Calabria e il mantenimento dei rapporti con soggetti vicini alle ndrine operanti nel rosarnese.
La seconda delle organizzazioni, oltre a garantire la fornitura di cocaina e hashish al primo sodalizio, operante a Trapani, aveva intessuto rapporti anche con un ulteriore soggetto, vicino alla famiglia mafiosa marsalese e recentemente coinvolto in altra operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Quest’ultimo, unitamente al promotore dell’organizzazione, originario di Paceco, aveva garantito la vendita di diversi ed importanti quantitativi di cocaina e hashish sulla piazza di Marsala.
Le attività investigative hanno permesso di identificare, tra i vari fornitori del primo sodalizio, un noto pregiudicato trapanese e due palermitani, sebbene la filiera più importante di approvvigionamento sia stata individuata in quella direttamente operante tra Calabria e Sicilia, garantita da rapporti privilegiati tra il padre dell’esponente della famiglia di Paceco e due indagati rosarnesi.
Nel corso delle attività investigative, sono state filmate centinaia di cessioni di stupefacenti e monitorati numerosi viaggi degli indagati, finalizzati a formalizzare accordi o a eseguire direttamente i trasporti dello stupefacente dalla Calabria, che venivano effettuati attraverso il sistema delle staffette, per eludere eventuali controlli.
In risposta alle attività repressive effettuate durante indagini, culminate nel sequestro di oltre 35 chilogrammi di hashish e 5 di cocaina, taluni soggetti ritenuti gravemente indiziati di essere elementi di spicco dell’organizzazione che controllava le piazze di spaccio trapanesi, avevano ipotizzato di creare una sorta di “cartello”, in modo da far lievitare il prezzo dello stupefacente e poter così compensare le perdite subite.
Per l’esecuzione delle misure cautelari sono stati impiegati oltre 150 operatori della Polizia di Stato, appartenenti alla Questura di Trapani, ai Commissariati di Marsala, Mazara, Alcamo e Castelvetrano, oltre al personale del Servizio Polizia Scientifica, dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo, Catania e Siderno, nonché due unità cinofile della Questura di Palermo, un elicottero del Reparto Volo di Palermo e un’unità operativa del Reparto Mobile di Palermo.