Ottenevano ricompense per fornire certificazioni di vario genere in materia di sicurezza sul lavoro. I poliziotti della Squadra mobile di Piacenza, Parma, Lodi e Pavia hanno effettuato nella mattinata di oggi una serie di perquisizioni e hanno indagato 16 persone tra dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti, accusati a vario titolo per reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, concussione e falso in atto pubblico.
L’indagine riguarda in particolare alcuni dipendenti del Dipartimento di sanità pubblica – impiantistica e antinfortunistica della Ausl (Azienda unità sanitaria locale) di Piacenza che, insieme ad alcuni liberi professionisti, avrebbero fornito, in cambio di ricompense, certificazioni per risolvere i problemi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro di alcuni imprenditori.
Nell’estate del 2023 i poliziotti delle volanti di Piacenza, insieme ad alcuni operatori della medicina del lavoro dell’Ausl di Piacenza, avevano effettuato dei controlli in seguito ad un grave infortunio sul lavoro subito da un dipendente di un’officina di riparazioni. Lo scenario trovato dai poliziotti, però, era risultato poco chiaro, infatti, all’interno dell’azienda era stata già ripristinata una situazione di normalità precedente all’incidente che aveva reso impossibile approfondire gli accertamenti.
Operazione anticorruzione nella sicurezza sul lavoro
A quel punto la Squadra mobile, considerato il dubbio scenario riscontrato, iniziava ad indagare per ricostruire la vicenda e l’esatta dinamica dell’incidente, scoprendo che l’imprenditore si era rivolto a un libero professionista per poter risolvere le problematiche derivate dopo l’incidente avvenuto nella sua azienda.
Dalle indagini emergeva la figura di una terza persona, dipendente dell’Ausl di Piacenza che si occupava proprio di infortuni sul lavoro e che avrebbe aiutato l’imprenditore a risolvere la circostanza. Il suo aiuto però aveva un prezzo, come già era accaduto in passato per casi simili. La sua capacità di aggirare le norme nell’ambito dell’infortunistica sul lavoro e della certificazione degli impianti, lo aveva fatto diventare un punto di riferimento di alcune medie piccole imprese locali. Aveva messo sul mercato la sua funzione pubblica in cambio di regali come pregiate bottiglie di vino o ingressi alle partite di serie A.
Le perquisizioni degli uffici e delle aziende avvenute oggi, alle quali hanno partecipato oltre 50 poliziotti, serviranno anche a chiarire la posizione di altri dipendenti pubblici individuati all’interno del collaudato sistema.