Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e la Squadra Mobile di Asti, coordinate da Davide Greco, Sostituto Procuratore della Repubblica di Asti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Asti Giorgio Morando, con cui sono state disposte otto misure cautelari personali nei confronti di imprenditori e professionisti piemontesi per i quali viene disposto il divieto di stipulare appalti con la Pubblica amministrazione, esercitare l’attività imprenditoriale o la libera professione.
La complessa attività di indagine vede coinvolti noti imprenditori edili, professionisti ed un funzionario della Provincia di Asti, attualmente in congedo.
L’attenzione degli investigatori si è focalizzata sulle opere di urbanizzazione correlata alla realizzazione di nuovi centri commerciali nella periferia del capoluogo.
Il meccanismo fraudolento consisteva nel sistematico aggiramento delle disposizioni del Codice degli Appalti che disciplinano la libera scelta del contraente. In pratica, l’impresa che realizzava i centri commerciali e che fungeva da stazione appaltante, dietro controllo dell’Ente Pubblico beneficiario, stipulava una convenzione con quest’ultimo con la quale si assumeva l’obbligo di indire una gara mediante invito a 5 partecipanti al fine di scegliere l’impresa che avrebbe realizzato l’opera.
In realtà, le indagini hanno dimostrato che la scelta della stazione appaltante è caduta su un soggetto economico individuato già prima della realizzazione della procedura di selezione e non in possesso dei requisiti previsti. Il tutto con il silenzio compiacente del Pubblico Ufficiale, preposto quale R.U.P. (Responsabile unico del procedimento) dal medesimo.
In un altro episodio, la medesima proponente appaltante aveva affidato in via diretta la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria, funzionali all’intervento, alla sopra richiamata impresa risultata priva dell’attestazione SOA (rilasciata da Società organismi di attestazione), certificazione che qualifica l’impresa a partecipare agli appalti pubblici.
All’esito delle investigazioni ed in considerazione del materiale probatorio raccolto, che palesa significative e gravi violazioni contro la Pubblica Amministrazione, la Procura della Repubblica di Asti ha richiesto ed ottenuto le misure interdittive che impediscano agli indagati di contrattare con la PA e di scongiurare la reiterazione di comportamenti dannosi della specie.
A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e nel particolare momento che sta vivendo il Paese è prioritario contrastare la concorrenza sleale e i reati contro la Pubblica Amministrazione poiché un efficiente sistema di gestione degli appalti pubblici costituisce la premessa fondamentale per il rilancio dell’economia producendo l’effetto di sostenere gli investitori rispettosi delle regole.