A conclusione di una complessa indagine di Polizia Economica Finanziaria i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Crotone, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un Decreto di Sequestro Preventivo, disposto dal G.I.P. alla stessa sede – Romina RIZZO, nei confronti di una società di capitali presente sul territorio calabrese e di sei soggetti per i quali è stata dimostrata la indebita percezione, negli anni 2017 e 2018, di contributi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del c.d. Bonus Cultura “18app”.
L’attività trae origine da apposita analisi di rischio, effettuata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, attraverso le banche dati in uso al Corpo dalla quale emergeva un cospicuo numero di buoni spesi.
Gli accertamenti effettuati hanno permesso di svelare l’esistenza di un sistema, all’interno della società, che attraverso false attestazioni trasmesse al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC), permetteva ai giovani fruitori del bonus cultura “18app” l’acquisto di beni non previsti dalla normativa di riferimento, che pertanto si rendevano responsabili dell’illecito di indebita percezione di erogazioni a danno dello stato per un importo complessivamente quantificato in € 1.440.019,85.
Nel quadro delle investigazioni è emerso, in particolare, che su accertamenti eseguiti su n. 4027 soggetti che hanno compiuto il diciottesimo anno di età nel corso degli anni 2016, 2017 e 2018 sono state rilevate situazioni di irregolarità per l’86% delle singole erogazioni con la conseguente verbalizzazione altresì di n. 3516 illeciti amministrativi di cui all’art. 316 ter comma 2 del codice penale.
Per le situazioni irregolari constatate gli studenti, pertanto, a seguito di notifica del verbale redatto sono obbligati a pagare una sanzione pari al valore dei beni non ammessi al beneficio che nella stragrande maggioranza si è rilevato relativo all’intero bonus pari a 500 euro.
Nei confronti dell’azienda controllata è stata, invece, inoltrata apposita segnalazione al Ministero dei Beni culturali per l’avvio della procedura di recupero dell’intero beneficio oggetto di illecito.
Sotto gli aspetti di carattere penale, altresì in esecuzione del suddetto provvedimento giudiziario, il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito il sequestro di beni per un controvalore complessivo pari a € 1.387.784,53.
In particolare sono stati sottoposti a sequestro preventivo le quote societarie, denaro contante, un immobile, conti correnti postali e bancari e nr. 5 autovetture.
L’operazione odierna rientra nel più vasto dispositivo di contrasto alle indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato, condiviso dalla Procura della Repubblica unitamente al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, attraverso il quale si tende, oltre ad accertare i gravi reati commessi, ad impedire il ripetersi di ulteriori sprechi di preziose quanto limitate risorse pubbliche.