Roma: frode da 300mila euro, nove indagati

Roma – Hanno ottenuto fraudolentemente permessi di soggiorno e benefici economici per circa 300mila euro, utilizzati anche per rientrare nel loro paese d’origine, le nove persone indagate dai poliziotti della Polizia di frontiera marittima di Civitavecchia, in provincia di Roma.

Gli investigatori, in un’indagine durata oltre un anno, hanno ricostruito come i nove extracomunitari, dichiarando un reddito al di sotto della soglia stabilita, fossero riusciti a richiedere vari benefici economici da enti statali, come l’assegno unico, l’assegno per il nucleo familiare, i voucher per l’istruzione e il bonus maternità per supportare i loro bisogni quotidiani.

I poliziotti, inoltre, verificando direttamente all’interno degli istituti scolastici, hanno rilevato che molti dei minori, per i quali venivano richiesti i bonus educativi, non avevano frequentato neppure un giorno di scuola in Italia.

L’inchiesta condotta su tutto il territorio nazionale ha coinvolto diversi enti, come comuni, scuole e istituti di previdenza sociale, quantificando l’ingente danno per le casse dello Stato.

Per tutti gli indagati è in atto la procedura di revoca del permesso di soggiorno, nonché il recupero delle somme indebitamente percepite.