Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito dei servizi d’istituto volti al contrasto dei traffici illeciti, hanno deferito alla locale Procura della Repubblica un soggetto catanese, che trasportava a bordo della propria auto 51 mila euro di denaro contante.
In particolare, nelle scorse settimane, nel corso di mirati controlli presso l’area portuale di Pozzallo, durante le fasi di sbarco del catamarano “Jean de la Vallette” proveniente da Malta, i Finanzieri della locale Tenenza, congiuntamente agli ispettori della Dogana di Pozzallo, hanno fermato e controllato un catanese, classe ’88, il quale, a seguito di una preliminare attività di analisi di rischio, effettuata a mezzo delle banche dati informatiche in uso al Corpo, è risultato gravato da diversi precedenti di polizia e non aver mai dichiarato i propri redditi al fisco. Il conducente ha manifestato sin da subito segni evidenti di nervosismo, tremore delle mani e forte sudorazione, rispondendo alle richieste dei militari operanti in modo incerto ed evasivo e non fornendo motivazioni convincenti circa le ragioni del viaggio a Malta. Tali circostanze hanno reso necessaria un’attività di controllo più approfondita, condotta con l’ausilio di due unità cinofile, che fiutando l’esterno e l’interno dell’autovettura, hanno manifestato particolare interesse. Il veicolo, pertanto, è stato scortato in caserma dove è stato accuratamente ispezionato e sottoposto allo smontaggio di alcune parti, a seguito del quale è stato rinvenuto all’interno del telaio dell’autovettura un vano con doppio fondo, abilmente occultato ed azionabile con un congegno elettro-meccanico costituito da un pulsante situato sotto la scatola dello sterzo, utilizzato, con ogni probabilità, per nascondere merce di varia natura, frutto di traffici illeciti (valuta, sostanze stupefacenti, preziosi). Raccolti questi elementi di prova, i Finanziari hanno deciso di estendere la perquisizione ai bagagli personali, a seguito della quale sono stati individuati 5 involucri, avvolti dallo scotch, all’interno dei quali sono stati rinvenuti 51 mila euro in contanti. Viste le circostanze e, soprattutto, considerato che il soggetto titolare delle somme è risultato essere completamente sconosciuto al fisco, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo c.d. “per sproporzione” della valuta e a deferire il soggetto alla locale Autorità Giudiziaria, al fine di poter intraprendere le dovute attività investigative per risalire all’origine del denaro contante. Il sequestro per sproporzione, infatti, è una importantissima norma, introdotta nell’ordinamento italiano con il Decreto Legge 306 del 1992 “provvedimenti di contrasto alla criminalità mafiosa”, che consente di perseguire e punire coloro che, indiziati per aver commesso reati particolarmente gravi, risultino essere in possesso o avere la disponibilità di ricchezze, non giustificate o sproporzionate al reddito fiscalmente dichiarato. L’operazione di servizio si inquadra in un più ampio ambito di mirate e serrate attività di controllo presso i porti e gli aeroporti su scala nazionale, che consente alla Guardia di Finanza di rivestire un ruolo fondamentale nella lotta ai traffici illeciti