Offrivano facili guadagni proponendo di investire somme di denaro in titoli, azioni, obbligazioni, derivati e valute proponendo un bonus di ingresso fino al 200% della somma versata. Una organizzazione criminale composta da 4 soggetti ha ricavato ingenti profitti a danno di numerosi risparmiatori, abusando della loro inesperienza e buona fede, mediante l’utilizzo di innovative piattaforme di trading online.
Dopo il versamento iniziale da effettuare su un IBAN danese intestato a una società londinese, i risparmiatori potevano accedere alle piattaforme e usufruire dei servizi di consulenza per effettuare investimenti sul mercato finanziario che promettevano allettanti guadagni facili e immediati.
Quasi subito, però, il cliente veniva contattato dai sedicenti esperti del mercato ed informato che le negoziazioni erano in perdita, spingendolo sistematicamente al deposito di ulteriori somme di denaro, senza alcuna possibilità di recupero di quelle versate né di altra forma di effettiva remunerazione.
Le indagini, condotte dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma – Pool Reati Informatici, hanno avuto origine dalla denuncia di un risparmiatore italiano vittima della truffa attuata mediante l’utilizzo di piattaforme informatiche online prive di autorizzazione allo svolgimento di attività finanziarie da parte della Consob.
Peculiari le tecniche di occultamento adottate dall’organizzazione criminale: i portali erano localizzati su server in Germania e indicavano come ‘Registrant’ una Società con sede nelle Isole Marshall.
Le modalità di contatto da parte dei falsi promotori avvenivano da utenze telefoniche ed account di posta elettronica intestati a soggetti ucraini non identificabili e facenti capo a connessioni effettuate dall’Albania e dagli Emirati Arabi.
Gli approfondimenti investigativi svolti dai militari del Nucleo Speciale hanno analizzato le transazioni finanziarie effettuate tramite la società di intermediazione del Regno Unito, nonchè contatti effettuati mediante un servizio di tipo V.o.IP. (Voice Over IP, con una numerazione telefonica “virtuale”).
Specifiche attività di monitoraggio della rete ed ulteriori accertamenti effettuati alle banche dati in uso alla Guardia di Finanza hanno permesso di appurare che il volume di affari del raggiro ammonta a centinaia di migliaia di euro.
E’ stato così possibile ricostruire la rete di rapporti e risalire ai componenti dell’organizzazione, deferendo all’Autorità Giudiziaria 4 soggetti di origine albanese di cui 3 residenti sul territorio nazionale nelle città di Torino e Siena, per truffa aggravata ed esercizio abusivo di attività finanziaria, di cui agli artt. 640 – 61, n. 5 c.p. e all’art. 166 del DL.vo 24 febbraio 1998, n. 58.
Su richiesta della Procura, il GIP di Roma emetteva decreto di sequestro preventivo, mediante oscuramento, dei quattro portali riconducibili ad Alphacapital.