Uccisero il titolare di un bar per rubare 100 euro, 5 arrestati

La Polizia di Foggia ha arrestato cinque persone gravemente indiziate a vario titolo di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento. Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Bari, si riferiscono a una rapina compiuta lo scorso 17 settembre nel Bar-Tabacchi “Gocce di Caffè” a Foggia, durante la quale il titolare, Francesco Traiano di 38 anni, fu accoltellato all’occhio sinistro e morì a causa delle profonde ferite il 9 ottobre al Policlinico Riuniti di Foggia. Tra gli arrestati c’è anche un minorenne.

Le complesse indagini avviate a seguito dell’evento delittuoso compiute attraverso metodi tradizionali come appostamenti e pedinamenti anche notturni nonché l’utilizzo di sofisticati presidi tecnologici di tipo ambientale, hanno consentito di individuare i responsabili nonché di ricostruire gli specifici ruoli assunti dagli stessi tanto nelle fasi antecedenti e preparatorie la rapina quanto nelle fasi successive. Tale meticolosità ha altresì consentito di individuare un quinto complice, che sebbene non presente sul luogo teatro dei fatti, ha fornito un apporto significativo nella realizzazione dell’intero programma criminoso Ripercorrendo i fatti, in data 17 settembre 2020 alle 14.10 circa, tre persone, tutte travisate da passamontagna artigianale si sono introdotte all’interno dell’attività commerciale “Gocce di Caffè” al fine di compiere una rapina. Nelle drammatiche fasi dell’evento delittuoso, uno dei tre rapinatori, e più precisamente il minorenne, armato di coltello, al fine di impossessarsi dell’incasso ha sferrato all’indirizzo del titolare Francesco Traiano, che si trovava dietro il bancone, una serie di fendenti in direzione del volto, uno dei quali si sarebbe successivamente rivelato letale. Dopo aver inferto alla vittima ulteriori percosse e aver asportato il denaro contenuto nella cassa, i tre rapinatori sono fuggiti a bordo di un’ autovettura guidata dal quarto complice.

 

I preliminari accertamenti espletati, mediante l’analitica acquisizione delle telecamere di video sorveglianza hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile la ricostruzione del percorso utilizzato dai rapinatori per la fuga, consentendo di accertare che negli istanti successivi alla rapina 2 dei quattro appartenenti al gruppo d’azione fossero scesi immediatamente dopo l’evento delittuoso, mentre i restanti due, giunti nelle campagne limitrofe questo centro cittadino avessero abbandonato l’autovettura, per poi essere recuperati da un quinto soggetto.

L’attività investigativa ha consentito di far luce anche sulle fasi antecedenti l’evento delittuoso. In particolare è stato accertato che in data 16 settembre u.s., in questa via Radesca, veniva asportata una Fiat Punto vecchio modello, poi usata il giorno successivo per l’esecuzione della rapina .

L’analisi delle banche dati, unitamente ai sevizi esterni e ai pedinamenti, ha permesso, in data 21 settembre u.s., di rintracciare i motorini utilizzati per il compimento del furto della vettura di cui si è detto. La ricostruzione delle abitudini di vita dei primi sospettati ha consentito altresì l’installazione di presidi tecnologici di tipo telefonico ed ambientale.

L’acquisizione delle fonti di prova è culminata in una serie di perquisizioni poste in essere in data 17 dicembre u.s. a carico degli odierni destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria. In tale contesto operativo sono stati, altresì, sequestrati dispositivi cellulari in uso agli indagati dalla cui analisi forense sono stati estrapolati ulteriori file e conversazioni che hanno permesso di ricostruire le fasi preparatorie dell’azione criminosa, il successivo incendio dell’autovettura nella nottata tra il 17 e 18 settembre, a distanza di 12 ore dalla rapina, nelle campagne ove la stessa era stata abbandonata, nonché i futili motivi che hanno spinto il gruppo criminale a compiere l’azione delittuosa.