Ultimi due incontri per la manifestazione culturale Non basta dire basta! slogan che la Fondazione Filosofi Lungo l’Oglio, impegnata da sempre per contrastare la violenza sulle donne, rivolge alla società civile per condannare ogni forma di prevaricazione, abuso, atto criminale nei confronti delle donne.
Mercoledì 29 Novembre – nella sede della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio di Villachiara (Azienda Le Vittorie, via Vittorie 11)– sono attese Francesca Nodari, Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e filosofa morale, Marina Calloni, nota filosofa politica, responsabile dell’academic network U.N.I.R.E nonché consulente per la “Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio” (Senato della Repubblica), Alessandra Kustermann, tumultuosa ginecologa, prima donna primario della storia della Mangiagalli-Policlinico di Milano e presidente della Onlus Ri-Nascita, la Svs Dad (Soccorso Violenza sessuale-Donna Aiuta Donna) e Piera Stretti, già Presidente del Centro antiviolenza Casa delle Donne di Brescia – ora guidato da Viviana Cassini – che sarà presente in sala. Le relatrici, ciascuna a partire dalle proprie competenze e dalla propria esperienza in materia – rifletteranno e si confronteranno sul tema: Femminicidio: una piaga inaccettabile.
Nel corso della serata sarà possibile ammirare, in via del tutto eccezionale, la poderosa opera denominata: Paroleincorpo alla presenza dell’artista Patrizia Benedetta Fratus.
A concludere la manifestazione, alla Rocca di Lonato, sarà la celebre psicoterapeuta e scrittrice, Maria Rita Parsi protagonista, giovedì 30 Novembre, di un intervento dal titolo L’invidia del grembo, incentrato sulla Cultura dell’Unità delle Origini, quella – secondo le parole della stessa relatrice -«dell’essere nati e dell’essere stati “comunque” bambini, maschi e femmine; d’essere “comunque” partiti dal medesimo luogo, nati dal grembo di una donna; di avere attraversato l’infanzia e l’adolescenza ed ogni prova che tale attraversamento comporta; di portare, da adulti, quel “Bambina-o interiore” chiuso dentro ciascuno di noi (maschi e femmine) e di doverne tenere conto per edificare una società pacifica, multietnica, multiculturale, libera, creativa e, a “misura di bambino”: del bambino dentro di noi e dei bambini intorno a noi».
Un invito rivolto alla società civile tutta, che intende favorire la piena presa di consapevolezza di un fenomeno in costante aumento e che trova nella scommessa sull’educazione uno dei suoi punti di forza per arginare sempre più una piaga dolorosa del nostro tempo e insieme per scongiurare quella tentazione di zittire e annichilire le donne ferendole prima psicologicamente e poi, come purtroppo per tante vittime è accaduto, fisicamente – con un pensiero particolare rivolto alla vita spezzata di Giulia Cecchettin – fino a segnare la loro fine per mano di chi diceva di amarle.
Gli incontri avranno luogo a partire dalle ore 20.30.
L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento posti.