Da un evento ad un altro, entra nel vivo l’Alkantara Fest 2022, il festival internazionale di folk e world music giunto alla XVIII edizione, organizzato dall’associazione Darshan con la direzione artistica di Mario Gulisano. Mercoledì 27 luglio sono due gli appuntamenti in calendario all’azienda agricola Il Pigno di Pisano, frazione di Zafferana Etnea. Si inizia alle 21 con la proiezione del cortometraggio marocchino “Qu’importe si les bêtes meurent” della regista franco-marocchina Sofia Alaoui, e si prosegue con il gala di world music Alkantara Tribes.
Il film. Sulle alture maghrebine dell’Atlante, il giovane pastore Abdellah e suo padre sono circondati dalla neve. I loro animali si stanno ammalando e Abdellah deve andare a cercare rifornimenti nel mercato più vicino che dista più di un giorno di cammino. Quando arriva con il suo mulo, trova il villaggio abbandonato a causa di uno strano evento che sta sconvolgendo la vita di tutta la popolazione. Nel film recitano attori non professionisti che parlano la lingua Tamazight, la lingua berbera. Ha vinto il Gran premio della giuria al Sundance Film Festival nel 2020, e il César, il premio cinematografico più importante in Francia, come miglior cortometraggio nel 2021.
Dopo la proiezione si terrà il gala di world music Alkantara Tribes con il senegalese Jali Diabate, Giampiero Cannata, Maurizio Cuzzocrea, il gruppo di body percussion Patuncha, e gli ensemble europei Forrò Tzigano e Nufolk Collective. Ad essi si aggiungono una ventina di ragazzi provenienti da vari paesi europei per la residenza di Ethno Sicily, il campus internazionale di musica folk riservato a giovani musicisti della rete Ethno World, che trasformerà Pisano in un piccolo villaggio internazionale.
Jali Diabate, appartenente ad una stirpe di griot dell’Africa occidentale, virtuoso della kora (l’arpa africana), originario del Casamance, nel Sud del Senegal, da anni cittadino catanese, è vero punto di riferimento non solo per la comunità senegalese in Sicilia ma per tutti gli immigrati che vivono sull’Isola a tre punte.
Il bassista catanese Giampiero Cannata è il leader degli Harundo, formazione che rivisita le diverse musiche tradizionali del Mediterraneo e del Nord-Est dell’Europa, includendole in un progetto più ampio di interazione con i più svariati generi musicali. Lungi dal riproporre la musica folk nella sua originaria identità stilistica, Cannata ama spaziare tra il jazz, il pop, e la nuova musica da camera.
Calabrese di nascita, catanese d’adozione, Maurizio Cuzzocrea è uno dei perni del Quartetto Areasud, formazione che ama legare alle culture siciliane e calabresi. Cuzzocrea ha costruito la sua fama negli anni partecipando ai più importanti folk festival in Italia e all’estero.
Patuncha è una body percussion band formata dagli allievi delle classi studio di Reggio Calabria e Catania capitanate dal batterista e percussionista Peppe Costa, in arte Yosonu.
Il collettivo italo-franco-lusitano Forrò Tzigano è un progetto artistico che unisce musica e danza, una tela che intreccia sei tra musicisti e ballerini, un immaginario di piedi scalzi che volteggiano nella terra, il fuoco di corpi ardenti che si connettono attraverso ritmi avvolgenti del nord-est del Brasile, un soffio misterioso, richiamo antico di popoli nomadi.
Il progetto europeo NuFolk, dopo le brillanti esperienze degli anni passati quando si mise in piedi una vera e propria orchestra europea del folk, adesso è diventato un network di persone che condividono lo stesso modo di fare musica insieme.
L’Alkantara Fest prosegue il 28 luglio sempre al Pigno di Pisano con il live pomeridiano del collettivo Forrò Tzigano alla Cisternazza, e i concerti serali al Pigno di Bandadriatica, Koszika e Yosonu.
Alkantara Fest 2022
Informazioni e prenotazioni https://www.alkantarafest.it/ Infoline/Wattsapp + 39 345.5206150