ALL Festival Agrigento Licata Lampedusa: Paesaggi, visioni e popoli in cammino

Ad Agrigento l’artista e animatore Gianfrancesco Iacono, presenta in anteprima il cortometraggio di animazione realizzato ad hoc per il festival e Stefano Allievi, professore di Sociologia all’Università di Padova, esplora la complessa storia delle migrazioni umane, tra nomadismo e mobilità contemporanee. Marco Aime, docente di Antropologia culturale all’Università di Genova, in collegamento a Lampedusa, riflette sul concetto di identità. Sono loro i protagonisti mercoledì 18 dicembre dell’ALL Festival, l’evento di avvicinamento ad Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 promosso dalla Soprintendenza beni culturali e ambientali di Agrigento e dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi con il Comune di Agrigento e organizzato dal RAM film festival, da 35 edizioni a Rovereto, in provincia di Trento, il più longevo festival italiano dedicato ai documentari di archeologia e patrimonio culturale materiale e immateriale, che porta la storia nella società contemporanea.

Tre le città coinvolte – Agrigento, Licata e Lampedusa – che creano l’acronimo ALL e ospitano dal 16 al 19 dicembre 2024 proiezioni, performance artistiche, conferenze-spettacolo, incontri e aperitivi d’autore sul tema delle migrazioni. Tra memoria, patrimonio e attualità, il cinema è al centro della manifestazione con lo sguardo rivolto alle migrazioni dettate dalle economie, dalle guerre, dai cambiamenti climatici e ambientali e dai popoli in movimento che, ieri come oggi, hanno cambiato, influenzato o miscelato culture, tradizioni, architetture, espressioni artistiche.

Mercoledì 18 dicembre l’ALL Festival è in programma ad Agrigento al Museo Archeologico regionale Pietro Griffo (Sala Zeus), a Licata al Teatro Re Grillo (corso Vittorio Emanuele 53) e a Lampedusa nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Ettore Majorana (via Grecale).

Gli ospiti: ad Agrigento l’artista e animatore Gianfrancesco Iacono presenta in anteprima il cortometraggio d’animazione “Thalassa” realizzato ad hoc per il festival che propone una rilettura dell’Odissea, con le musiche originali di Alessandro Arrigo. Odisseo, viaggiatore incantato ed eterno, naufraga su di una terra ignota. Ad accoglierlo è Nausicaa, candida adolescente ispirata da Atena. Così, l’immortale poema di Omero e la forza universale del mito, incarnata nell’immagine del mare siculo e lampedusano, divengono cassa di risonanza delle sfide di oggi: i movimenti dei popoli, le pene e le speranze del singolo individuo immerso nel flusso inarrestabile della storia.

Stefano Allievi, professore di sociologia all’Università di Padova, specializzato nello studio dei fenomeni migratori, con lo spettacolo “Di acqua & di terra” esplora l’intricata rete delle migrazioni umane attraverso i secoli. Tra nomadismo e mobilità umane contemporanee, tra Neanderthal e Unione Europea, tra l’epopea dell’emigrazione italiana e la nuova immigrazione, tra squilibri demografici e climate change, tra suggestioni letterarie e immagini d’ambiente: un affascinante viaggio nel mondo delle migrazioni e del movimento di popolazioni, capace di collegarne le cause con gli effetti, i paesi d’origine con quelli di destinazione, il passato con il presente, con equilibrio e delicatezza, al di là delle contrapposizioni ideologiche contingenti.

A Lampedusa, in collegamento, Marco Aime, antropologo dell’Università di Genova, con “Identità in movimento” mostra uno sguardo sulla società. In un’epoca caratterizzata dal risorgere di identitarismi forti, che richiamano pericolosamente sinistri echi del passato, che tendono a legare “sangue e suolo” è importante riflettere sul concetto di identità come costruzione e non come dato ascritto. Uno sguardo sulla storia dell’umanità serve a comprendere come ogni cultura sia in realtà multiculturale, perché frutto di scambi millenari e come il movimento sia la chiave principale di tutte le vicende umane, oggi come ieri. A seguire aperitivo.

I film in programma ad Agrigento e Licata (ore 17.30-19.30) e Lampedusa (ore 20.30-22.30): “Wodaabe, Herdsmen at Sunset I Wodaabe, pastori al tramonti” (Germania/Italia, 2023, 35’) di Yuri Palma è un viaggio alla scoperta dell’ultima popolazione transumante al mondo, i Woodabe del Chad e delle loro tradizioni. Le parole dei membri della tribù guidano nella vita quotidiana dei Wodaabe: gli spostamenti giornalieri, le difficoltà di integrazione con il mondo globalizzato che si sta insediando nella nazione, la ricerca quotidiana del bene più importante: l’acqua. Uno stile di vita a lungo dimenticato dalla società occidentale, basato su un rapporto intimo e intrinseco tra uomo e natura, ma che si sta lentamente adeguando all’arrivo della modernità. Con l’avanzare di questi racconti, anche la tribù avanza, decine di chilometri al giorno, per arrivare all’unico momento dell’anno nel quale si riunirà alle altre nelle festività del Guerewol; un momento di sfide, incontri e festeggiamenti che per una settimana, nel periodo più propizio dell’anno, richiama tutte le tribù Wodaabe.

“La grande sete” (Italia, 2022, 45’) è il film di Pietro Badaloni che analizza un problema globale. Negli ultimi cento anni il consumo di acqua è aumentato vertiginosamente, ma per gran parte della popolazione dei paesi più poveri l’accesso all’acqua potabile resta un miraggio e il rischio che nascano guerre fra Stati per accaparrarsi questo bene prezioso è sempre molto grande. Il documentario ne evidenzia il consumo, il ruolo dell’Italia e degli altri Stati, il problema del degrado e dell’inquinamento idrico e il divario crescente tra Nord e Sud del mondo.

“The returned I I Ritornati” (Belgio, 2021, 36’) di Pieter De Vos racconta la lotta dei “Ritornati” che stanno difendendo le loro terre agricole e il loro territorio nella giungla di Alta Verapaz contro la costruzione di una diga idroelettrica. I “Ritornati” sono migliaia di rifugiata guatemaltechi che nel 1933 tornarono dal Messico. Erano fuggiti dal conflitto armato e dal genocidio contro la popolazione indigena Maya. Oggi fanno leva sulle loro esperienze passate per mobilitare le nuove generazioni.

A Licata (ore 20.30-22.30) si prosegue con: “Un seme in città” (Italia, 2024, 55’), il docufilm di Francesco Bocchieri, parte dalla storia e dall’impegno del noto preside ragusano Giorgio Flaccavento, che attraverso le sue “passeggiate” si è occupato del bene comune della sua città diffondendone la conoscenza e la consapevolezza delle bellezze. È il racconto dell’esperienza di urbanistica partecipata dall’associazione “Insieme in città” intrapresa per arginare lo spopolamento del centro storico di Ragusa superiore. Un percorso di consapevolezza che passa dall’analisi di diversi aspetti tecnici, sociali e artistici, per arrivare all’idealizzazione di una mappa di comunità, un’esperienza confluita nell’istituzione dell’Ecomuseo Carat.

“Future tense: Conversations at Manchester Museum I Tempo futuro: conversazioni al Museo di Manchester” (Regno Unito, 2023, 22’) utilizza il Manchester Museum come caso di studio locale, raccontando di come la violenza coloniale sia alla base di molte collezioni museali nel Regno Unito. I contorni dell’attuale dibattito sulla restituzione e il rimpatrio degli oggetti saccheggiati prendono forma attraverso le esperienze di due persone: Njabulo Chipangura, conservatore del museo, ed Erinma Bell, attivista pacifista e rappresentante per la contea metropolitana della Grande Manchester. I due condividono la loro visione per la futura decolonizzazione della collezione africana del Manchester Museum, che rimane nascosta nei depositi sotterranei dell’edificio. Insieme alle testimonianze di Chipangura e Bell, “Future tense” presenta un intervento creativo e una riflessione poetica dell’artista nativo di Manchester, Rochá Dawkins. Il film di Ero Sevan, prodotto da Sun Rat Media, ha vinto il premio “Nuovi Sguardi” del RAM film festival 2024 assegnato ai film realizzati da registi neo-diplomati dalle scuole di cinematografia di tutto il mondo.

“Approdi” (Italia, 2024, 45’) di Lorenzo Scaraggi è un viaggio geopoetico tra tempi e luoghi, ricordi e centri storici. Ispirato da “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejević, Nicolò Carnimeo, giornalista e scrittore, intraprende un viaggio lungo le coste pugliesi a bordo di Camomilla, la sua barca a vela. A raccontare gli approdi a Carnimeo sono scrittori, giornalisti e intellettuali. Alessandro Vanoli, esperto di medioevo e Mediterraneo, passeggia per il centro storico di Monopoli narrando di popoli, navigatori e migranti, da Platone ai giorni nostri. Rita Auriemma, archeologa, racconta gli approdi che non ci sono più, muovendosi per le strade di Egnazia. Roberto Soldatini, musicista e direttore d’orchestra, accoglie Carnimeo a bordo della sua barca nel porto di Trani, suonando il violoncello e narrando la sua vita di musicista nomade. Nel porto di Bari, Lucio Caracciolo descrive il suo rapporto col mare e l’importanza strategica del porto. Enrica Simonetti, a Giovinazzo, racconta l’importanza dei fari e la loro storia. Infine, Bjorn Larsson salpa con Carnimeo da Brindisi a Santa Maria di Leuca, esplorando la bellezza del Salento.

In “Gown I Abito” (Regno Unito, 2023, 8’) di Hyunji Park, Kirushthiga, membro della comunità Tamil, fuggita alla guerra civile in Sri Lanka, descrive con passione il significato degli abiti tradizionali tamil, intesi come un potente mezzo per mantenere il suo legame culturale e la sua identità anche vivendo a Londra.

 

Tutte le proiezioni e gli appuntamenti sono a ingresso gratuito