Milano – Niente più escavatori e camion ma piante, microorganismi e tutta la capacità rigenerativa della natura per depurare le aree verdi inquinate della città.
Sono state approvate dalla Giunta le linee guida per l’avvio della sperimentazione di innovative tecniche di bonifica tramite azioni di fitorisanamento volte al ripristino e alla restituzione di spazi verdi attualmente non fruibili. Una sperimentazione che coinvolgerà il Comune di Milano e il DISAT – Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
“L’accordo – spiega l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi – ci permetterà di portare per la prima volta su una scala più ampia gli interventi di fitorisanamento che finora hanno riguardato solo progetti pilota in ambito sperimentale. Si tratta dei primi interventi su aree pubbliche volti ad adottare tecniche di Nature Based Solutions (NBS), basate cioè sull’utilizzo di specie vegetali dette iperaccumulatrici in grado di avviare processi biologici di riduzione della contaminazione dei suoli. La collaborazione con l’Università Bicocca, polo di eccellenza in materia, rappresenta un ottimo esempio di cooperazione tra enti pubblici che porterà vantaggi ai milanesi in termini di recupero di suoli inquinati e garantirà all’università informazioni importanti per far avanzare la ricerca nel campo del fitorisanamento”.
Le tecniche di fitorisanamento consentono di ridurre la contaminazione dei siti grazie alla messa a dimora di diverse specie di piante, alberi e arbusti. Per risanare i terreni, i sedimenti e le acque si sfrutta l’attività biologica delle specie vegetali e la crescita della flora batterica senza dover impiegare mezzi meccanici, sbancamenti e trasporti di materiali.
Due gli obiettivi. Il primo: favorire una maggiore conoscenza sull’efficienza e sull’applicabilità in ambito urbano e periurbano delle tecnologie di fitorisanamento in relazione alla tipologia e all’uso del suolo. Il secondo: progettare e mettere in atto sperimentazioni di bonifiche naturali per ripristinare e migliorare la qualità dei sistemi suolo-vegetazione nelle aree verdi contaminate, così da renderle nuovamente fruibili, creando un modello di riferimento replicabile.
Gli spazi urbani che saranno oggetto della sperimentazione saranno definiti successivamente di comune accordo tra l’Amministrazione e il DISAT.
Nello specifico il DISAT metterà a disposizione del progetto le proprie competenze ed esperienze in ambito di “soluzioni naturali” e la propria supervisione scientifica per pianificare ed eseguire le indagini sulle caratteristiche dei suoli, sulle tecniche più idonee da applicare nonché sulla scelta delle specie arboree ed erbacee da utilizzare. Sì farà inoltre carico del monitoraggio degli interventi effettuati.
Da parte sua il Comune di Milano metterà a disposizione i dati sui siti da destinare alla sperimentazione e al monitoraggio, oltre a predisporre i documenti tecnici e progettuali necessari per proseguire gli iter di bonifica. Inoltre, il Comune assumerà il ruolo di proponente dei Piani di Caratterizzazione, Progetti Operativi di Bonifica e Piani di Monitoraggio necessari per procedere agli interventi definitivi una volta concluse le attività sperimentali.
Per l’attuazione del progetto l’Amministrazione mette a disposizione complessivamente risorse per 130mila euro in tre anni.