La storia struggente di una madre e del suo rapporto con la figlia, ridotta per un incidente a uno stato vegetativo permanente. È la storia al centro di Se son fiori moriranno, spettacolo prodotto dal Teatro Biondo di Palermo, ulteriore tassello di una ricerca che l’autore e regista siciliano Rosario Palazzolo porta avanti sui rapporti tra realtà e immaginazione, tra la concretezza di un mondo crudo e spesso insostenibile e la creazione artistica come possibile spazio di fuga.
In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata L’arte è pace e nell’ambito della rassegna Nello spazio e nel tempo. Palestra di teatro contemporaneo, Se son fiori moriranno sarà in scena al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) dal 4 al 9 febbraio 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.
Testo e regia sono firmati da Rosario Palazzolo. Il cast è composto da Simona Malato, Chiara Peritore, con Delia Calò. Le scene e i costumi sono di Mela Dell’Erba, le musiche originali di Gianluca Misiti; Gabriele Gugliara è light designer e Angelo Grasso aiuto regia.
Se son fiori moriranno è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.
Se son fiori moriranno è il primo atto di un “Dittico del sabotaggio”. “Sabotare la realtà con l’immaginazione – spiega l’autore e regista dello spettacolo Rosario Palazzolo – è l’unica alternativa che abbiamo, la sola che ci permette di spostare in avanti il limite del precipizio, ridisegnando continuamente il panorama, costruendo immaginari improbabili, trasfigurando la verità”.