Una puntata intensa quella di martedì 23 gennaio di “Turchesando”, il programma in onda ogni martedì dalle 18 alle 20 su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre), condotto da Turchese Baracchi. Accanto a lei, Gabriele Parpiglia, nella lunga intervista alla conduttrice Elena Santarelli.
La puntata ha offerto un’intima panoramica della vita di Elena Santarelli, mescolando professionalità, vita personale e una riflessione profonda sui valori e sulle sfide del vivere sotto le luci del mondo dello spettacolo.
Santarelli ha condiviso ricordi del suo lavoro con Alessandro Cattelan – con cui ha condotto il programma TRL che nel 2008 ha vinto un premio come Miglior programma musicale, superando il Festival di Sanremo 2007 e DeeJay chiama Italia – lodando il suo approccio umile e professionale: “È stata una bella palestra. Alessandro è veramente un bravissimo ragazzo, un gran lavoratore, un ragazzo simpatico, rimasto semplice: non tutti rimangono con i piedi per terra. Ho un bel ricordo di lui“.
Ha ricordato con nostalgia anche la collaborazione con Amadeus, lodandone la naturalezza e la professionalità sul lavoro, Paolo Bonolis (“condividere il palco dell’Arena di Verona con lui è stato un onore e un’emozione, me lo ricordo proprio bene”) e Marco Liorni (“veramente elegante, un signore, è un ragazzo molto riservato, per bene, educato”).
Parole di apprezzamento anche per Simona Ventura che era al timone de “L’isola dei famosi” quando Elena partecipò come concorrente: “Un reality che anni fa era secondo me più naturale e non costruito, ti rendevi veramente che era tutto più spontaneo. In questi anni mi hanno chiesto di partecipare a tutti i reality possibili e immaginabili ma per amore dei miei figli ho rifiutato”.
L’ex modella di Latina ha condiviso aspetti intimi della sua vita familiare, esprimendo profondo amore e rispetto per il marito Bernardo Corradi e descrivendo la loro relazione come un esempio di unione e comprensione reciproca: “Quando ho dei problemi, l’unica persona con cui veramente mi posso proprio confidare è Bernardo: è la mia spalla. Sopporta i miei up and down. Quest’anno facciamo 10 anni di matrimonio. E tanti altri di fidanzamento. Sono vent’anni che stiamo insieme”.
Santarelli ha parlato della sua decisione di mantenere privata la vita dei suoi figli, enfatizzando la libertà e la normalità che desidera garantire loro, discutendo le sfide che comporta essere un personaggio pubblico e madre in un’epoca dominata dai social media: “Ho deciso, e credo di aver fatto personalmente la scelta giusta, poi ognuno fa quello che vuole, di non mostrarli sui social o comunque velatamente. Ho regalato la libertà. Se mi fanno le foto da lontano quando ci sono i miei figli purtroppo mi arrabbio. Io non li espongo e giustamente mi dà fastidio che rimanga la foto di mio figlio e di mia figlia nel cellulare di una persona che poi non so dove finisce. Poi se sono in costume da bagno vado fuori di testa”.
Elena ha discusso con attenzione il caso di Chiara Ferragni, evidenziando l’importanza della trasparenza nel campo della beneficenza e delle iniziative di solidarietà: “L’errore che è stato fatto in questa operazione, come in tante altre operazioni non solo quella di Chiara Ferragni ma anche di altri personaggi, è che non si sono rivolti ad un terzo settore specializzato nella solidarietà che faceva da ponte fra Balocco e lei. Hanno fatto un errore gravissimo, certo, perché non si può fare intendere una cosa che poi non è stata così. Però è un errore di tanti, è questo quello che voglio dire”.
La conduttrice ha condiviso le sue iniziative di beneficenza, come la vendita di ovetti di Pasqua per la Fondazione Bambino Gesù, sottolineando l’importanza di contribuire concretamente alla comunità: “Questa vicenda ha buttato tanto buio anche su altre fondazioni e associazioni che lavorano per bene. C’è una realtà romana con cui per il terzo anno farò un ovetto di Pasqua a 1,99 euro, forse massimo 2 euro, per il gruppo Gross di supermercati, che sono 160 in provincia di Roma e produciamo, da tre anni a questa parte, per la Fondazione Bambino Gesù, questo ovetto. L’intero ricavato – e lo dico perché vado a consegnare gli assegni in ospedale – è interamente donato alla Fondazione Bambino Gesù. Io ho conosciuto tante mamme e tanti papà che hanno perso i loro figli a causa del cancro e che aiutano altre associazioni per portare aiuti non solo alla ricerca, ma anche in reparto per pagare borse di studio, per finanziare qualsiasi iniziativa che riguardi i reparti oncologici pediatrici, magari dove sono stati con i loro figli. L’importante è affidarsi giustamente alle realtà giuste. Ora capisco che una persona da casa quando saprà di un’iniziativa proposta da un’attrice, da un attore o da un’influencer si farà 2-3 domande e questo è brutto, non è giusto”.
Infine, ha menzionato i suoi libri, “Quando una mamma non lo sa” e “Una mamma lo sa”, sottolineando la sua decisione di devolvere i ricavati alla ricerca, riflettendo sul suo impegno personale verso cause benefiche.