La direttrice coreana Eun Sun Kim arriva sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Milano per un programma che unisce la grande tradizione europea di Mozart a quella americana di Korngold. Solisti nella Sinfonia concertante le prime parti della compagine di Largo Mahler…
Venerdì 14 (ore 20) e domenica 16 febbraio (ore 16) arriva all’Auditorium di Milano Eun Sun Kim, Direttrice Musicale della San Francisco Opera. Al suo talento direttoriale è affidata l’interpretazione della Sinfonia in Fa diesis maggiore op. 40 di Erich Wolfgang Korngold, affiancata alla Sinfonia Concertante K 297b di Wolfgang Amadeus Mozart, che vedrà come solisti, ancora una volta, i Professori dell’Orchestra Sinfonica di Milano: Emiliano Greci (oboe), Raffaella Ciapponi (clarinetto), Orsolya Juhasz (fagotto) e Sandro Ceccarelli (corno).
Classe 1980, Eun Sun Kim è stata definita dal New York Times, dopo il suo debutto al MET, come una delle stelle emergenti della musica classica “per la sicurezza della tecnica direttoriale e la forza della sua immaginazione”. Dal 2021 Kim riveste il ruolo di Direttrice musicale della San Francisco Opera, dove può condurre il teatro californiano verso una nuova visione del teatro musicale.
La direttrice coreana rappresenta una delle voci più interessanti della sua generazione e può vantare collaborazioni internazionali con le più importanti istituzioni. Ha ottenuto successi alla Lyric Opera di Chicago, alla Los Angeles Opera, alla Washington National Opera e alla Houston Grand Opera (dove il suo debutto le è valso la nomina come primo direttore ospite principale della compagnia in venticinque anni). In Europa ha ottenuto importanti inviti alla Wiener Staatsoper, Bayerische Staatsoper, Semperoper Dresden, Staatsoper Berlin, Opéra national de Paris e al Teatro alla Scala dove ha debuttato con Bohéme, nella stagione 2022/23, con lo storico allestimento di Zeffirelli.
Il 14 e 16 febbraio, Eun Sun Kim porta in Auditorium un programma che unisce l’anima della vecchia Europa a quella (nuova) americana attraverso la musica di Mozart e Korngold, due autori che permettono una riflessione sull’oblio a cui è soggetta talvolta la musica dei più grandi autori. E’ il caso della Sinfonia in Fa diesis di Korngold (scritta in memoria di Franklin Delano Roosevelt) che, dopo una prima esecuzione di scarso successo, venne ripristinata nel repertorio solo grazie a una storica esecuzione di Rudolf Kempe. Diverso è il caso della Sinfonia concertante per fiati di Mozart, che rappresenta un mistero profondo e impenetrabile: il pezzo venne pubblicato con il titolo che ben conosciamo soltanto nel 1928 dal musicologo tedesco Friedrich Brume, fu composta da Mozart durante il suo terzo soggiorno a Parigi, nell’aprile 1778, e fu scritta “in grandissima fretta” per quattro valenti musicisti amici di Mozart, tutti appartenenti alla cerchia di Mannheim ma, per circostanze poco chiare, non venne eseguita. Forse anche per questo il manoscritto autografo andò perduto, così che noi conosciamo questo lavoro soltanto in un adattamento anonimo nel quale il flauto e l’oboe, originariamente previsti nell’organico dei solisti, sono sostituiti dall’oboe e dal clarinetto.
Saranno proprio le prime parti dell’Orchestra Sinfonica di Milano a ricoprire il ruolo di solisti in questa interessante pagina mozartiana: Emiliano Greci (oboe), Raffaella Ciapponi (clarinetto), Orsolya Juhasz (fagotto) e Sandro Ceccarelli (corno).