Nell’ambito di un progetto di ricerca sulla diffusione del teatro di Marivaux sulle scene d’Europa e oltre, avrà luogo il 1° dicembre, presso il Teatro La Pergola di Firenze, la giornata internazionale di studi “Marivaux nel secolo delle utopie filosofiche“, organizzata dall’Associazione Culturale Teatro Europeo in collaborazione con il Teatro della Toscana, l’Università di Avignone e l’Institut Universitaire de France, con il coordinamento della Prof.ssa Paola Ranzini.
L’iniziativa, che si svolge in contemporanea con lo spettacolo in prima assoluta italiana La Colonia, regia di Beppe Navello (dal 30 novembre al 3 dicembre) e la presentazione dei primi tre volumi dell’opera teatrale marivaudiana (30 novembre), programmate entrambe alla Pergola, si articolerà in due sezioni. La prima, storica, riunirà studiosi francesi che hanno lavorato sulle specificità del teatro di Marivaux e della sua estetica entro le esperienze del Settecento e dell’Illuminismo. Nella seconda sezione si studieranno invece le diverse interpretazioni sceniche nelle differenti culture, lingue e tradizioni di teatro.
Esperti e studiosi della materia parleranno dunque dell’incontro che le “Utopie” marivaudiane hanno avuto con la storia, la cultura e la tradizione teatrale loro propria. Si potrà così comprendere perché tale incontro sia avvenuto in circostanze particolari, o ancora perché ad avere la meglio sia ora l’esotismo ora l’attualizzazione storica che si fa carico di un chiaro messaggio politico. La scena di oggi ha infatti spesso fatto ricorso al teatro di Marivaux per farne un’occasione di discussione intorno alla post-verità o persino alle rivendicazioni #metoo.
Il convegno, libero a tutti e in doppia lingua italiano-francese, si svolgerà dalle ore 9:00 fino alle 18:00.
Il comitato scientifico è composto da Marco Giorgetti (Teatro della Toscana, Firenze), Renzo Guardenti (Università di Firenze), Beppe Navello (regista, Associazione Teatro Europeo), Monica Pavesio (Università di Torino), Paola Ranzini (IUF, Università di Avignone), Françoise Rubellin (Università di Nantes).
L’iniziativa è in collaborazione con il Dottorato di ricerca interuniversitario Pegaso in Storia delle Arti e dello Spettacolo