«Da studente Giovanni Verga è stato il mio scrittore preferito: I Malavoglia mi sono ancora oggi compagni di viaggio. Non volevo passassero in sordina i cent’anni dalla nascita di Verga: il suo mondo dei “vinti” è un mondo che, in questi anni, rivedo e rileggo nel volto dei detenuti con i quali vivo nel carcere di Padova.
L’idea, dunque, era quella di rileggere il più celebre “elogio dei vinti” della storia, ovverosia le Beatitudini, abitando la città stessa del Verga, quella Catania fatta di chiaroscuri dove la bellezza e la disperazione combattono ogni giorno una dolorosa battaglia. Non so se siamo riusciti nella nostra intenzione di riattualizzazione. Personalmente, però, il tentativo ne è valso la pena: nessun uomo, fino all’ultimo istante della sua vita, potrà mai dirsi perduto completamente se non smette di credere nella possibilità di leggere la sua vita da un’altra prospettiva. Quella di Cristo, per l’appunto. Che il Verga, laicamente, ha cantato con delicatezza e sagacia»
DON MARCO POZZA