MODICA – L’arte che si confina in un’opera fisica è la stessa arte che esplode e travalica i confini fisici di quell’opera per estasiare il fruitore raccontando la visione dell’artista. “Confinus Modica 2022 – Confini e Aperture” è la mostra internazionale che si è inaugurata ieri sera a Modica e che è dedicata alla pratica della litografia, mettendo a confronto artisti finlandesi, lituani, francesi e italiani. All’ex Convento del Carmine i finlandesi Kalle Berg, Matti Hintikka, Kuutti Lavonen, Elina Länsman, Olli Romppanen, Kaisu Sirviö, Roma Auskalnyte, d’origine di Lituania, la francese Catherine Keun e i siciliani Gaetano Cipolla e Giuseppe Colombo propongono la propria arte in litografia offrendo paesaggi, colori, strati d’arte che diventano narrazione e al tempo stesso cambio culturale.
Dal profondo Nord al profondo Sud. In mezzo, tante visioni in cui il freddo dei Paesi scandinavi si intreccia con il caldo di una parte della Sicilia che si trova ad un parallelo anche più basso di Tunisi. Ad illustrare i dettagli della mostra sono stati il sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi, Tonino Cannata, il critico d’arte e responsabile della sezione mostre della Fondazione, prof. Paolo Nifosi, l’artista finlandese Kuutti Lavonen e l’artista siciliano Giuseppe Colombo. Proprio a quest’ultimo si deve l’intreccio dei rapporti culturali ed umani che ne sono poi seguiti, dopo che anni fa aveva partecipato ad Helsinki, ad un laboratorio di grafica, presso la stamperia Helsinki Litho nata per iniziativa di Matti Hintikka e Kuutti Lavonen.
Dall’amicizia di Giuseppe Colombo con gli artisti attivi in quella stamperia è nata l’idea di questa mostra a Modica con dieci artisti tra cui due fotografi. La pratica del laboratorio litografico accomuna gli artisti della mostra: con l’uso di analoghi linguaggi alquanto variegati come si registra nella contemporaneità dal realismo, all’astrattismo, all’espressionismo dall’informale all’installazione, con ritratti, volti, interni, esterni, paesaggi oggetti e una varietà di colori: una omologazione dei linguaggi sintomo dei nostri tempi in cui le molteplici e immediate forme di comunicazione hanno azzerato le specifiche appartenenze nazionali.
“Fare litografia implica la pazienza dell’artigiano, implica i tempi lunghi del lavoro – spiegano in catalogo il sovrintendente Cannata e il critico Nifosì – Buon segno, vuol dire che la contemporaneità ribadisce nell’arte contemporanea il ruolo della sapienza del fare, del pensare facendo, dell’osare nuove materie, mantenendo processi consolidati. Il risultato è quello di avvertire una sensazione di fragranza, di un respiro nella complessità del vivere tra tragedie reali, ansie, paure e stupore per quanto la natura continua ad offrirci. L’incontro di artisti diversi per cultura, accomunati dall’essere europei è un raggio di sole nelle nebbie attuali della convivenza civile dei popoli d’Europa, con questi fogli o di grafica, o di fotografia che raccontano i dieci artisti presenti, così lontani per i luoghi in cui vivono, ma molto vicini nel loro esprimersi e nel loro raccontarci”.
La mostra “Confinus – Confini ed Aperture” è patrocinata dall’Ambasciata di Finlandia a Roma e potrà essere fruita fino all’11 settembre. Ieri sera, dopo l’apertura della mostra, si è svolto anche un concerto con la partecipazione del compositore-sassofonista Pekka Toivanen anche lui proveniente dalla Finlandia. Ha suonato assieme a due importanti musicisti siciliani, Diego Spitaleri al piano e Riccardo Lo Bue al basso acustico.