Milano – Quello di lunedì 25 marzo alle ore 20 è un appuntamento molto speciale all’Auditorium di Milano. Fissato simbolicamente il lunedì, proprio all’inizio di quella che nel linguaggio liturgico è chiamata “Settimana Autentica”, il concerto rappresenta il coronamento di un rapporto sinergico di lunga data tra la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi e la Veneranda Fabbrica del Duomo. Per la seconda volta approda sul palco dell’Auditorium di Milano la meravigliosa Cappella Musicale del Duomo di Milano, la più antica istituzione musicale di Milano (è attiva ininterrottamente dal 1402) e di una delle più antiche d’Europa, guidata dal suo Maestro, Monsignor Massimo Palombella.
Si tratta di una realtà attiva tutti i giorni, che quotidianamente svolge doppie sessioni di prove, due ore con i ragazzi e altrettante con i cantori adulti, in un lavoro quotidiano e intenso che necessita regolarità e disciplina congiunte con un’importante e fondamentale attenzione educativa nei confronti dei ragazzi per i quali la musica, praticata professionalmente, diviene un sano strumento per la formazione integrale della persona. La Cappella Musicale del Duomo di Milano, infatti, ha sempre creduto fermamente nella formazione avendo, fin dalle origini, una scuola elementare e media annessa ad indirizzo musicale (oggi la scuola “Franchino Gaffurio” con sede a Milano in via Corsico 6, nella centrale area dei Navigli, sezione staccata ad ordinamento musicale dell’Istituto Comprensivo Statale «Thouar-Gonzaga») dove i bambini studiano musica quotidianamente. Un fattore che la contraddistingue, nell’ambito delle realtà del nostro paese, ma che nel mondo anglo-sassone rappresenta la normalità.
Un programma musicale di rara bellezza, sotto il titolo “Mors tua sit vita nostra”, che mette al centro la produzione di Tomás Luis de Victoria (1548-1611), focalizzandosi in particolare sull’Officium Hebdomadae Sanctae pubblicato a Roma nel 1585.
In particolare, l’Ufficio delle Tenebre (Officium Tenebrarum) – prima della riforma della Settimana Santa ad opera di Pio XII nel 1955 – era il solenne Mattutino previsto per il Triduo Santo (giovedì, venerdì e sabato Santo). La celebrazione veniva detta «delle Tenebre», data l’ora di recitazione, ma anche in relazione alle Tenebre che scesero sulla terra alla morte di Cristo, ed in riferimento all’oscurità della morte, rievocando così l’immagine della Chiesa che brancola nel buio senza il suo Dio.
I Responsori di Tomás Luis de Victoria – che fu il più grande compositore della Controriforma in Spagna, dedicandosi esclusivamente alla musica sacra – sono veri e propri capolavori che ci rimandano, in qualche modo, alle arti figurative: ogni intervento polifonico della Cappella Musicale, in dialogo con i solisti, può essere paragonato a un intenso dipinto ad acquerello, e, per intensità di colori, è paragonabile ai dipinti del contemporaneo Caravaggio comunicando il dramma della passione e del tradimento con accenti vividi e reali. L’accostamento non risulterà certo azzardato a chi saprà notare la somiglianza tra i forti contrasti di suono, nel primo, e di colore, nel secondo, e la notevolissima forza espressiva pur in una piccola forma.
Una musica splendida, che, come afferma Mons. Palombella, richiede particolare dedizione, perché c’è una profonda differenza tra “leggere” e “cantare”: “La musica, come ogni vera disciplina, necessita di studio quotidiano. Occorre, infatti, uscire dalla logica di una mera lettura della musica al fine di eseguirla. Quando si fa musica seriamente è necessario lo studio approfondito, la ricerca di un suono specifico, pertinente a quella precisa estetica.” Da qui l’importante necessità, per la Cappella Musicale del Duomo, di porre l’accento sulla formazione. “Mi auguro che la partecipazione a questo concerto, dove si verrà a contatto con una punta di diamante del Canto Gregoriano e della produzione rinascimentale circa la passione, morte e risurrezione del Signore, possa essere per tante persone, anche lontane da un’esperienza di “fede”, oltre ad una fruizione estetica, un aiuto per collocare la fatica, la sofferenza, l’insoluto della vita alla luce di un orizzonte più ampio, dal sapore di eternità, di quel “per sempre” che i Cristiani chiamano “Risurrezione”.”, conclude Mons. Massimo Palombella.
Biglietti
Posto unico. Intero: 20 €. Over 60 e Convenzioni: 15 €. Under 30 e Sostenitori: 10 €.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.
Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@sinfonicadimilano.org.