La Stagione inaugurale del Teatro Renato Borsoni organizzata dal Centro Teatrale Bresciano prosegue con Bombino in concerto che porta la stella del desert blues nigeriano Goumour Almoctar a Brescia…
Prosegue la Stagione inaugurale del Teatro Renato Borsoni organizzata dal Centro Teatrale Bresciano e curata dal regista Paolo Bignamini portando a Brescia una stella internazionale del desert blues e della wolrd music: Goumour Almoctar, in arte Bombino.
Il 13 ottobre, alle ore 20.30 nella Sala Castri del Teatro Renato Borsoni (via Milano, 83 – Brescia), andrà quindi in scena il concerto dell’artista nigeriano accompagnato, sul palcoscenico, da Youba Dia al basso e cori, Kawissan Mohamed Alhassan alla chitarra e cori, Corey Wilhelm alla batteria.
Apriranno la serata i Gemini Blue, gruppo originario del Lago di Garda formato da Osasmuede Aigbe (chitarra e voce) e Giacomo Sansoni (batteria).
Per maggiori informazioni: www.centroteatralebresciano.it; t. 030 2928617; e-mail teatroborsoni@centroteatralebresciano.it.
Originario del Niger e cresciuto nella tribù Tuareg Ifoghas di Agadez, al confine con il Sahara, il giovane Goumour è costretto a fuggire più volte con la sua famiglia.
Un giorno prende in mano una chitarra dimenticata dai parenti: pian piano, esercitandosi, scoprirà la sua più grande passione. Diventerà presto allievo del rinomato chitarrista tuareg Haia Bebe e, poco più tardi, entrerà a far parte della sua band acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”, data la sua giovane età.
Attratto dalle influenze di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, studia le loro tecniche fino a farle diventare sue, assimilando quelle sonorità tipiche degli anni ’60-’70 e inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana, arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.
Il primo album risale al 2009, Group Bombino – Guitars from Agadez, vol. 2, cui seguirà Agadez primo album da solista, Nomad (2013), Azel (2016) e Sahel (2023), il lavoro più personale, potente e politico del chitarrista.
Le sonorità di Bombino richiamano quelle dei Tinariwen, gruppo di suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile in una versione del blues densa e magmatica.
Bombino mette nella sua musica il sentimento tuareg di volontà e di sopravvivenza, scrivendone l’inno e donandogli vita propria.
Soprannominato dal New York Times “Il Sultano delle sei corde” e dal Noisey “Il più grande chitarrista al mondo”, nel 2019 viene nominato ai Grammy Awards per il Miglior World Music Album, diventando il primo artista nigerino ad essere nominato ai Grammy.
Bombino in concerto è parte di Café Tassili. Rassegna di suoni contemporanei da Oriente a Occidente in cui rock, folk, funk ed elettronica incontrano il jazz e la world music in un melting pot sonoro proveniente da tutti e cinque i continenti. La rassegna è ideata e curata da Marco Obertini.