L’ARTIGIANATO GASTRONOMICO DELLA REGIONE SARDEGNA IN SCENA A VINITALY

La Regione Sardegna torna protagonista alla 54a edizione di Vinitaly– la più importante manifestazione dedicata al mondo del vino, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile – per raccontare, attraverso la voce dei suoi artigiani, il patrimonio della tradizione agroalimentare dell’isola.

Un racconto che si snoda in un programma denso di percorsi di degustazione coordinati da Pier Paolo Fiori, sommelier e funzionario di Agris Sardegna – Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, dove artigiani locali ed esperti del territorio condurranno i visitatori – professionisti del settore, giornalisti e appassionati – alla scoperta della produzione enogastronomica regionale. Fil rouge di questo viaggio sarà proprio il vino sardo che, grazie alle eccezionali caratteristiche ambientali e climatiche dell’isola e alla sua peculiare conformazione orogenetica, vanta qualità organolettiche e strutturali identitarie dalla forte personalità.

Il calendario dei percorsi sensoriali proposto dalla Regione Sardegna (Pad.8 Stand D3-D4) è scandito dai temi cardine della tradizione gastronomica dell’isola. Si parte domenica 10 aprile in compagnia di Michele Chechi, esperto di formaggi e proprietario di una bottega storica di eccellenze alimentari sarde, che porterà a Verona la sua testimonianza, la sua esperienza e i suoi aneddoti legati alla vocazione casearia della sua terra. Lunedì 11 aprile si passa all’arte salumiera con Michelangelo Salis, considerato il filosofo dei salumi, per conoscere i migliori prodotti della norcineria sarda. Il giorno successivo, martedì 12 aprile, è la cultura ittica ad essere protagonista degli incontri di degustazione: Andrea e Cristiano Rosso saranno i rappresentanti dell’alto artigianato ittico di Carloforte, in grado di trasformare ogni singola parte del tonno in pregiati prodotti per la conservazione. Infine, mercoledì 13 aprile, si conclude con i dolci tipici della pasticceria tradizionale sarda, accompagnati dalle parole del giornalista, scrittore e gastronomo Giovanni Fancello.

Gli incontri proposti dalla Regione Sardegna durante la quattro-giorni scaligera dedicata al vino, dove sono oltre 70 le realtà del territorio sardo rappresentate, non hanno il solo intento di valorizzare i prodotti del territorio attraverso gli abbinamenti con le etichette più pregiate, ma di conoscere le storie di tutti quegli artigiani che con impegno, costanza e passione portano avanti le tradizioni della loro terra.

LA REGIONE SARDEGNA e IL VINO
La combinazione di diversi fattori come il clima mite, i venti marini, la grande diversità dei terreni e l’esposizione solare fa della Sardegna una terra unica nel suo genere, che permette la coltivazione di uve differenti e una produzione enologica di elevata qualità.
Dalla superficie vitata della regione, che raggiunge i 27mila ettari, si ottengono così diverse tipologie di vini: dagli spumanti ai vini bianchi, sia giovani che evoluti; dai rosati ai rossi giovani, strutturati, invecchiati, fino ai dolci passiti e liquorosi.
Con le sue 15 Indicazioni Geografiche Tipiche e le 18 Denominazioni d’Origine, tra cui una DOCG – il Vermentino di Gallura – le etichette sarde sono in grado di competere con le migliori produzioni europee anche grazie alle più recenti e avanzate tecnologie e al know-how di agricoltori e produttori. Tra i vitigni più coltivati oggi in Sardegna troviamo il Cannonau e il Vermentino, che certamente più di altri sono radicati nell’immaginario collettivo come fortemente legati all’identità isolana, ma anche altri vitigni come il Carignano, il Nuragus, il Monica, il Cagnulari, il Torbato, il Semidano, il Nasco, il Moscato, il Girò, la Malvasia e la Vernaccia, che hanno una diffusione maggiormente localizzata in aree specifiche e ne esprimono con forza il carattere e il patrimonio tradizionale e culturale