Letture: Massimo Carboni, FILOSOFIA DELL’OMBRA

 

Il primo libro in cui si tenta una sorta di “circumnavigazione” del tema dell’ombra. Un tema che attraversa e incrocia la totalità della cultura umana: esperienza quotidiana e riflessione filosofica, scienza e letteratura, arte e psicologia del profondo, simbologia e spiritualità, sono tutte dimensioni coinvolte nell’itinerario di questo libro

 

 

L’itinerario disegnato da questo libro conduce il lettore attraverso le molteplici declinazioni dell’ombra. Illusiva ed insostanziale apparenza nella caverna platonica, figura del male risalente a tradizioni mitologiche e spirituali diventate senso comune, erratico doppio dall’aura sinistra e minacciosa nel grande cinema espressionista, presenza che mobilita istanza psichiche profonde.

Ma anche strumento e oggetto di scienza, “dispositivo” filosofico, motivo centrale nella “religione estetica” dell’Estremo Oriente. E se la scienza moderno-contemporanea implica l’impossibilità di intuire, raffigurare, verbalizzare il multiverso della fisica relativistica e quantistica, se è un ragionare rigorosamente attorno all’irrappresentabile dei quark e degli adroni, allora non è forse questa un’ombra che quel multiverso ed il linguaggio che dovrebbe esprimerlo proiettano l’uno sull’altro?

Ma l’ombra non è soltanto questo. Essa è anche l’agente propulsore di una straordinaria tessitura metaforica che si dipana in contiguità con alcuni nessi decisivi del pensiero di Husserl e di Bergson che qui vengono attentamente seguiti.
Da ultimo, un interrogativo consapevolmente paradossale: se l’ombra è sempre l’ombra di qualcosa che ha una forma, e se, come narra Luca nell’episodio dell’Annunciazione, Maria diventa madre perché l’Altissimo la «coprirà con la sua ombra», non potremmo forse chiederci come è fatta l’Ombra di Dio?

 

 

Massimo Carboni è docente di Estetica. Tra le numerose opere pubblicate: L’Impossibile Critico. Paradosso della critica d’arte; Il Sublime è Ora. Saggio sulle estetiche contemporanee. Jaca Book ha in catalogo: L’Ornamentale. Tra arte e decorazione (2001, ult. ed. 2021); Cesare Brandi. Teoria e esperienza dell’arte (2004); La mosca di Dreyer. L’opera della contingenza nelle arti (2007, ult. ed. 2018); Il genio è senza opera. Filosofie antiche e arti contemporanee (2017); Malevic. L’ultima icona (2019). Ha curato inoltre la nuova edizione di alcune tra le opere di Cesare Brandi, Gilles Deleuze-Félix Guattari, Theodor W. Adorno e Gillo Dorfles. Fa parte del comitato scientifico dell’Edizione Nazionale Ope-ra Omnia di Cesare Brandi.