“𝐿𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜”. Sono le parole di Lana (32 anni, abitante del Quarticciolo), che sintetizzano ciò che per tante persone costituisce un ostacolo al godimento di diritti e una condizione di ricatto permanente. Lana è una delle voci raccolte nel Dossier realizzato da ActionAid con la campagna #DirittiInGiacenza per denunciare che troppo spesso nel nostro paese l’esclusione dalla residenza è discrezionale, illegittima e discriminatoria verso le persone più fragili. Con l’obiettivo di garantire l’iscrizione anagrafica senza discriminazioni a tutte e tutti, ActionAid e il Comitato di Quartiere Quarticciolo venerdì 5 novembre alle 18.00 organizzano nella Casa di quartiere di via Ugento 30 un confronto tra le realtà sociali del V municipio di Roma attive sul tema, le associazioni e i rappresentati istituzionali per capire insieme come superare questa condizione discriminatoria.
L’esclusione dalla residenza anagrafica di chi vive in condizioni abitative precarie perché non ha un contratto di affitto, un’assegnazione di un alloggio pubblico o la proprietà di un immobile, è infatti oggi all’origine di problemi cumulativi.
A Roma, oltre 19 mila persone vivono con una residenza fittizia, altre migliaia non possono registrare la residenza nel proprio domicilio. L’articolo 5 della Legge Lupi, dopo sette anni dalla sua approvazione, sta generando una serie di effetti perversi. E alle difficoltà dei soggetti direttamente esclusi dall’iscrizione anagrafica si sommano i problemi degli amministratori, dei ricercatori e degli operatori sociali che si confrontano con un quadro incerto, in cui anche i più elementari dati sulla presenza degli individui sul territorio possono essere solo approssimati, inficiando la correttezza delle analisi, la congruità delle politiche adottate, l’efficacia dell’azione di monitoraggio.